La penna degli Altri 18/05/2015 14:21
Roma, rimonta doppia: su Udinese e Lazio
CORSERA (L. VALDISERRI) - Sotto i 3 punti il re è nudo, ma sono 3 punti che, se la Roma arriverà seconda e andrà in Champions per la via diretta, possono farle comprare un vestito da 30 milioni. Garcia deve prendere il risultato ottenuto contro l’Udinese, metterlo in cassaforte, sperare di arrivare in fondo alla stagione con altri 4 punti e poi pensare con il d.s. Sabatini a come rifare la squadra per il prossimo campionato. Per chi scrive c’è una via sola: non si vende nessuno tra i migliori in età giusta (Nainggolan, Manolas, Florenzi, Pjanic, Ljajic, se saranno guariti bene Strootman e Castan). A furia di comprare greci e giocatori del Cagliari, la Roma si è grecizzata e cagliarizzata. In compenso è stato venduto Benatia.
Un girone fa, vincendo a Udine con un gol fantasma di Astori, la Roma era a meno 1 dalla Juve. Ieri, contro una squadra che non doveva chiedere più nulla al campionato e che ha lasciato a casa Di Natale, ha sofferto le pene dell’inferno e vinto anche grazie a un gol che ai tifosi romanisti e ai neutrali ha fatto pensare a «Oggi le comiche» e che a quelli della Lazio ha fatto venire pensieri ben peggiori. Un doppio liscio in area (Heurtaux e Widmer) che ha spalancato la porta a Torosidis per il 2-1. L’ambiente è di piombo. La curva Sud, senza striscioni, contesta il presidente Pallotta e il d.g. Baldissoni. La parola d’ordine, ormai da tempo, è «tifiamo solo la maglia», così anche lo speaker ha dovuto modificare la lettura delle formazioni; non dice più il nome, aspettando che lo stadio urli il cognome; fa tutto lui, da solo, per evitare sorprese spiacevoli. Che il primo tempo finisca 1-1 e non 1-2 o 1-3 per l’Udinese è uno dei misteri del calcio, sport affascinante proprio perché in perfetto equilibrio tra bravura e alea. I friulani approfittano di un harakiri di Manolas per mandare a segno Stipe Perica, 19 anni, centravanti croato controllato dal Chelsea, che non aveva mai segnato in serie A. L’errore del centrale greco è sesquipedale ma, come altri commessi in questa stagione dal reparto difensivo, nasce da un problema generale: tutti hanno il terrore di passare il pallone indietro a De Sanctis.
La Roma si butta in avanti e Karnezis, il greco giusto, salva su Totti. I friulani, però, hanno almeno tre occasioni clamorose per raddoppiare. La prima ancora per Perica: colpo di testa fuori di pochissimo. La seconda è un contropiede 3 contro 2, su errore di Torosidis, sprecato male da Allan. Errore doppio, perché un minuto dopo (ed è il 45’!) pareggia Nainggolan su doppia mandrakata, prima di Pjanic sulla linea di fondo e poi di Totti con un assist al bacio. La terza è una punizione di Guilherme, nel recupero, che colpisce l’incrocio dei pali a De Sanctis strabattuto. L’inizio della ripresa è altrettanto agghiacciante: De Rossi salva, rischiando rigore ed espulsione, su Badu lanciato a rete dopo 20”. Allan si mangia un altro contropiede e poi arriva il gol «comico» di Torosidis. Non devono ingannare il palo di Nainggolan e la traversa di Cholevas nel finale: fino al 2-1 è stata superiore l’Udinese. Ora arriva il derby e con 4 punti la Roma è aritmeticamente seconda. Ma quando si giocherà? Drastico il d.s. Sabatini: «Si gioca di domenica, ci mancherebbe altro. La Roma ne ha giocate tante di parite il mercoledì sera e la domenica… ». Non fa una grinza, ma il presidente della Lazio, Lotito, non la pensa così. Oggi sapremo a chi credere.