La penna degli Altri 19/05/2015 14:33
Lotito vince il suo derby
IL MESSAGGERO (E. BERNARDINI) - La lunga attesa è terminata, finalmente c’è la data ufficiale del derby: lunedì 25 maggio alle ore 18. È stato un week end fatto di continui botta e risposta e mugugni tra Lazio e Roma ma alla fine l’hanno spuntata i biancocelesti. Mancava l’ok del Prefetto della Capitale, Franco Gabrielli preoccupato per i problemi legati all’organizzazione e alla sicurezza con un settore importante della città che sarà paralizzato, con danni consistenti a chi lavora e a chi deve tornare a casa.
Dopo lo scetticismo iniziale e vari tavoli è arrivato il benestare dello stesso Gabrielli: «Sono contento dello spostamento». Concorde anche il sindaco Ignazio Marino: «Non sono assolutamente preoccupato, c'è un lavoro quotidiano su tutte le aree strategiche che coinvolgono la mobilità, la viabilità e le strategie per la sicurezza della città con il prefetto Gabrielli, stiamo lavorando molto bene e non ho nessuna preoccupazione».
IL RETROSCENA La decisione era già stata presa nella giornata di venerdì quando il presidente della Lazio Claudio Lotito aveva deciso di fare il percorso inverso. I biancocelesti, impegnati mercoledì con la Juventus nella finale di Coppa Italia, avevano chiesto alla Lega di serie A di giocare con la Roma domenica sera, ma nella Capitale la stracittadina da almeno un paio d’anni si è deciso di non farla più giocare in notturna. E così, non avendo ottenuto una risposta, il presidente biancoceleste, insieme con l’amico Beretta, numero uno di via Rosellini, era andato di persona al Viminale con la proposta in mano. Quella iniziale prevedeva, sotto spinta delle televisioni, che si giocasse alle 18,30 di lunedì. Immediato però il no dell'Osservatorio, in quanto, all'uscita delle due tifoserie non ci sarebbe luce sufficiente per la sicurezza. Dopo una breve mediazione si è scelto di giocare alle 18. Ottenuto il sì dell'Osservatorio la palla è passata alla Lega, poco più di una semplice formalità visti i buoni rapporti che intercorrono tra Lotito e Beretta.
IL COMUNICATO Puntuale alle 17,30 di ieri è arrivato il comunicato ufficiale, il numero 241. Scontato. Tra le motivazioni del rinvio ci sono una serie di considerazioni e «numerosi precedenti» di casi analoghi. La premessa per il sì alla richiesta della Lazio è stato l'impegno della società biancoceleste al rimborso del biglietto per coloro che non potranno assistere alla partita il lunedì.
BRONCI E SORRISI Lotito sorride perché la sua strategia ha funzionato alla perfezione. Una manovra che invece ha mandato su tutte le furie la Roma. I giallorossi si sentono penalizzati da una decisione su cui non hanno avuto voce in capitolo.Hannodovuto accettare senza diritto di replica. «La Lazio gioca mercoledì, la Roma quest’anno è scesa in campo di mercoledì per la Champions e non ha mia chiesto spostamenti, quindi non vedo il problema» si era limitato a dire il ds Sabatini prima della gara contro l’Udinese. Scelta che ha fatto arrabbiare le televisioni: l’orario delle 18 è un danno per loro e Sky, infatti, ha protestato con la Lega.
ERRORI E GAFFE Insomma il papocchio è stato fatto. Ma l’errore è sicuramente alla base e va ricercato nel modo in cui vengono decise le date del campionato. È grave fissare una finale di Coppa Italia il giorno dopo quella di Champions League soprattutto perché c’erano due squadre impegnate nella competizione europee. Per scegliere una data di tempo ce n’era, eccome, visto che l’8 aprile scorso si conoscevano già i nomi delle due finaliste. Si è voluto aspettare che la Juve giocasse le due semifinali, magari sperando nell’eliminazione così da salvare capra e cavoli. Ora ci si ritrova davanti ad una decisione che scontenta molti e soprattutto penalizza i tifosi che andranno allo stadio.
RIMBORSI BIGLIETTI Il responsabile della biglietteria della Lazio, Angelo Cragnotti, ha parlato del rimborso dei biglietti per il derby. «Chi non verrà lunedì, potrà chiedere il rimborso nel luogo dove ha acquistato il biglietto. Il punto vendita che ha rilasciato il tagliando è l'unico che può annullarlo».