La penna degli Altri 17/05/2015 17:18
La grinta di Garcia: “Per difendere il secondo posto siamo pronti a tutto”
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - La frase è esagerata, ma fa capire quanto dentro Trigoria si viva con apprensione la corsa per la Champions. “Bisogna esser pronti a morire sul campo contro l’Udinese per proteggere il secondo posto“, si esalta Garcia, bravo a non aver abbandonato la nave quando la tempesta si è alzata al limite dell’insostenibile. Come se fosse l’ultima, quindi, stasera, consapevoli che il punto di vantaggio sulla Lazio consegna le sorti di questo sprint finale solamente nelle mani della Roma. O nei suoi piedi. “Mancano tre gare, il destino è nei nostri piedi e questo deve darci una forza in più – continua Garcia, che poi spiega i perché di un ritiro soft e ad intermittenza – non è nella mia cultura per questo bisogna essere intelligenti, punitivo non serve. Dobbiamo far vivere insieme la squadra, preparare bene la gara perché contano solo i risultati. Il ritiro mette tanta pressione su una squadra, a volte ce n’è bisogno, altre meno. Giochiamo con dei professionisti, uomini che hanno responsabilità e non penso di dover trattare i miei come dei bambini, anche se a volte devo fare il papà cattivo“.
I giocatori sono a Trigoria dal tardo pomeriggio di giovedì, l’unica eccezione è stata fatta per Totti, lasciato libero ieri mattina per qualche ora per partecipare alla comunione dei figli, Cristian e Chanel. Il numero dieci stasera dovrebbe tornare titolare, con Garcia che non perde l’occasione per elogiarlo. “È un capitano emblematico, come Steven Gerrard, che finisce la sua avventura dopo 17 anni di Liverpool. Noi abbiamo la fortuna di avere il nostro capitano“. Dopo la sfida con l’Udinese di oggi, si valuterà se continuare sulla strada del ritiro light nella settimana di un derby che dovrebbe essere spostato al lunedì successivo. “C’è un regolamento che bisogna seguire e rispettare – polemizza Garcia - per me, comunque, non cambia nulla, faremo di tutto per vincere, in qualsiasi giorno giocheremo“. In attesa di comunicazioni ufficiali in merito, il tecnico francese spiega il perché abbia ritenuto necessario dare delle regole comportamentali scritte ai suoi giocatori, a tre gare dal termine del campionato. “E’ in realtà un richiamo al regolamento, che esisteva già, visto il momento eccezionale che richiedeva un’attenzione particolare per via di come abbiamo costruito la settimana“.
Difficile tenere voci e movimenti di mercato lontano dallo spogliatoio, con il mister francese che, involontariamente, fa capire di voler restare e di pensare alla formazione dell’anno prossimo. “Sabatini deve preparare la prossima stagione e con lui di questo ne parlo il lunedì, lontano dalle partite. E i giocatori sanno che devono star concentrati sul momento. Come Nainggolan che ha dimostrato di dare sempre tutto, anche se la sua situazione non è risolta. Ljajic, Pjanic e Keita sono tornati al 100%“. Lavoro per il futuro, con la Juve ancora lontana. “Dobbiamo fare sforzi per ridurre il gap, ma sappiamo che sono bravi, non solo i giocatori, anche la società“.