La penna degli Altri 31/05/2015 20:10
La dolce festa di Mapou: come può cambiare la vita
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Regalo più bello per il compleanno non poteva farselo: il 15 maggio Mapou Yanga-Mbiwa ha compiuto 26 anni, dieci giorni dopo si è concesso il gol al derby che a Roma è come un diamante. Per sempre. Magari non sarà contenta la moglie, ma la rete sotto la Sud di lunedì sera per il difensore francese vale come e più di un gioiello: gli sono stati dedicati fotomontaggi, canzoni, poesie e oggi arriverà il boato più atteso, quello dell’Olimpico.
FESTA Perché lunedì la Roma giocava in trasferta e anche il lato Sud dello stadio non era pieno come al solito. Stasera invece gli spettatori saranno almeno 40mila e sarà festa, anche se tanti di quelli che mesi fa avevano comprato il biglietto speravano in un epilogo differente. Lo sperava anche Mapou, che dopo aver vinto (da capitano) il campionato in Francia con il Montpellier sperava di replicare con la Roma e con Rudi Garcia, l’allenatore che a metà agosto, viste le difficoltà per arrivare a Basa, lo aveva chiamato e lo aveva convinto (senza faticare troppo) a lasciare il Newcastle. La Roma lo ha preso in prestito, doveva fare il quarto centrale, si è ritrovato a fare il titolare spesso e volentieri e a gennaio Sabatini è stato costretto a riscattarlo perché aveva giocato così tante partite (20) da rendere obbligatorio l’acquisto.
LA MAGLIA DEL DERBY A Trigoria, nonostante la spesa complessiva sia stata superiore alle attese (9 milioni di euro circa) dicono scherzando — ma neanche troppo — che si sia ripagato tutto con il gol nel derby. E lui, ragazzo schivo ma sempre sorridente, era talmente emozionato che non sapeva come esultare e a fine partita ha regalato la sua maglia a Luca Franceschi, presenza silenziosa a Trigoria dai tempi di Spalletti, prezioso per tutti i giocatori che si infortunano e (anche) grazie a lui tornano in campo prima del previsto. Mapou ci teneva, così come ci teneva ad essere immortalato in tutti i selfie dei compagni nella festa in discoteca di lunedì. Complice una buona conoscenza dell’italiano favorita dallo studio alle superiori, Yanga-Mbiwa si è ambientato subito e anche grazie alla fiducia di Garcia si è messo alle spalle gli errori che pure ci sono stati. L’ultimo? Il gol di Djordjevic, che al derby ha colpito indisturbato mentre il centrale francese lo seguiva a un metro di distanza. Fosse finita così le critiche sarebbero arrivate a grappoli, il gol decisivo (provato e riprovato a Trigoria) ha invece cancellato tutto.