La penna degli Altri 26/05/2015 14:05
Garcia: "La chiesa è rimasta al suo posto"
IL TEMPO (F. SCHITO) - «Pioli è un allenatore di buon livello, io voglio fargli i complimenti. Non so se arriverà terzo o quarto ma ha fatto una grande stagione e la Lazio ha giocatori veramente bravi». Rudi Garcia depone l'ascia di guerra e, dopo la vittoria nel derby e la successiva lite prova a porgere un ramoscello d'ulivo al suo avversario. «Le mie parole in conferenza stampa hanno fatto parte del gioco, della comunicazione, fanno parte dello show, della destabilizzazione mediatica ed evidentemente hanno funzionato». Non è ancora il momento di fare bilanci per il francese, adesso è tempo di festeggiamenti: «Avremo tutto il tempo di parlare di questa stagione, di tornare su alcuni episodi perché ci sono cose da dire e io lo farò. In questo momento però bisogna festeggiare perché abbiamo meritato questo secondo posto, centrando la Champions League diretta che era il nostro obiettivo stagionale. Abbiamo battuto una buona Lazio dimostrando di essere non solo la squadra più forte della città ma anche la seconda in Italia, dietro una Juventus che al momento è irraggiungibile».
Il francese, arrivato in sala stampa con al collo due sciarpe giallorosse, è ottimista e vede il bicchiere mezzo pieno. «Come potrei non esserlo con due secondi posti in due anni?». E, dopo il successo nella stacittadina, si complimenta con i suoi ragazzi: «È stata una partita quasi perfetta, abbiamo preso un gol ma senza rischiare molto. I giocatori sono stati bravi ad avere l'atteggiamento giusto, non solo tatticamente ma anche tecnicamente a colpire quando è stato possibile. Durante l'intervallo gli avevo detto che sarebbe arrivato il nostro momento e mi hanno ascoltato. Sono contento, una ricompensa per loro, per me e per tutto lo staff, è stata una bella serata». Dopo un’ora Garcia ha tolto il capitano della Roma: «L'atteggiamento tattico che avevamo prevedeva di colpire in contropiede e sappiamo che non è Francesco a dover andare dietro ai difensori avversari. C'era sempre un centrale avversario su di lui, lo sapevo. Era previsto iniziare con lui e poi mettere dei giocatori più veloci. Con l'entrata di Ibarbo poi e la possibilità di mettere Iturbe centrale abbiamo sfruttato al meglio le debolezze della cerniera difensiva centrale della Lazio che non eccelle per velocità».
Al posto di Totti è entrato Pjanic. Il bosniaco ha aperto la difesa biancoceleste, accendendo il gioco della Roma. «Ha contribuito alla vittoria come tutti gli altri - le parole del tecnico francese - quando è entrato sapevo di avere non solo velocità avanti con Iturbe e Ibarbo, ma anche chi sapeva dare i palloni». La Roma ha vinto il derby, scacciato i brutti pensieri e, come ha detto Rudi Garcia: «La chiesa è rimasta al centro del villaggio. Forza Roma e alla prossima stagione».