La penna degli Altri 28/05/2015 13:22
Daspo internazionale agli ultrà neonazisti, altri due arresti per il derby di Roma
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Quelle braccia tese in curva, quei volti coperti che brandivano mazze e bottiglie di vetro, non hanno smesso di far discutere. Gli hooligans del Wisla Cracovia, ospiti della Lazio in Curva Nord in occasione del derby di Roma, sono una macchia che la giustizia italiana vuole cancellare. Soprattutto dalle cronache future. Per questo la Digos ha identificato e denunciato i circa sessanta rappresentanti del gruppo Sharks Wisla che lunedì hanno preso parte agli scontri con la polizia. I nomi sono stati tracciati grazie ai titoli d’ingresso allo stadio — regolarmente acquistati per loro conto dagli ultras laziali — ma non solo: gli inquirenti sapevano dove dormivano, chi in hotel, chi ospitato a casa da “colleghi” biancocelesti. Alle denunce, seguirà l’applicazione di un daspo internazionale: in questo modo, almeno gli ultras neofascisti del Wisla saranno banditi per anni dagli stadi italiani, evitando il ripetersi delle scene viste in occasione dell’ultimo Lazio-Roma.
Scene che ieri all’alba sono costate le manette ad altri due tifosi laziali, di 44 e 28 anni: i loro volti sono stati identificati dall’analisi dei video girati durante i tafferugli di Lungotevere, successivi al derby. I due arrestati sono stati colti dalle riprese mentre lanciavano bottiglie di vetro, forse anche molotov, all’indirizzo dei veicoli della polizia impegnata a sedare la guerriglia urbana armata lungo le strade della città, nel tentativo di venire a contatto con la tifoseria giallorossa. Nelle loro abitazioni, a conferma dei sospetti, sono stati anche ritrovati gli abiti indossati dai due uomini durante gli incidenti di lunedì sera. Solo un primo passo: l’indagine continua ad allargarsi e a breve si attendono nuovi interventi delle forze dell’ordine e con ogni probabilità anche nuovi arresti.