La penna degli Altri 02/04/2015 11:09
Una competizione diventata la Banca centrale del calcio continentale
CORSERA (F. MONTI) - Era un’idea e in sessant’anni è diventata la Banca centrale europea del calcio continentale, perché ormai tutto ruota intorno ai soldi della Champions League.
La storia è cominciato fra il 2 e il 3 aprile 1955 e come sempre sono stati i francesi ad arrivare per primi. Era già successo con Giochi Olimpici (1896), Mondiale (1930) ed Europeo (1960) di calcio; è capitato sessant’anni fa, grazie all’intuizione del giornalista dell’Equipe, Gabriel Hanot (1889- 1968), inventore del «Pallone d’oro» e non solo. Avrebbe voluto chiamare la manifestazione Coppa europa per club; l’Uefa gli aveva imposto la denominazione di Coppa delle squadre campioni, per evitare equivoci con l’Europeo per nazioni. Ma era stato più complicato fronteggiare l’opposizione degli inglesi, che avevano altre idee. Il 17 novembre 1954, l’Equipe aveva già annunciato il progetto di una competizione riservata ad una sola squadra per nazione, con partite di andata e ritorno, a metà settimana e in notturna (e con il via libera dell’Eurovisione). E per questo Hanot aveva convocato a Parigi per il 2 e 3 aprile 1955 i delegati di 16 fra le migliori squadre europee. La regola della partecipazione riservata alle squadre vincitrici del campionato sarebbe entrata in vigore l’anno dopo nel 1956-1957.
Sedici squadre presenti alla prima edizione (il Milan, arrivato in semifinale, per l’Italia), partenza il 4 settembre, finale il 13 giugno 1956, vinta dal Real sul Reims. Se alla fine degli anni Sessanta era stata introdotto il valore doppio del gol in trasferta, la prima modifica alla formula coincide con l’edizione 1991- 1992: quarti e semifinali non più a eliminazione diretta, ma con due gironi da quattro squadre e i vincitori (Samp e Barcellona) in finale.
L’anno dopo viene cambiata la denominazione: nasce la Champions League, con logo e inno; dal 1994- 1995, l’Uefa, non più legata al contratto con l’Eurovisione, cede i diritti anche alle tv private per aumentare gli introiti. Nel 1997-1998, viene meno la partecipazione al tornei dei soli club vincitori del campionato nazionale: via libera alle seconde classificate degli otto migliori campionati continentali. Nell’estate 1998 nasce il progetto di una Superlega europea, riservata ai club più famosi, in alternativa ai campionati nazionali.
L’Uefa si sente minacciata e corre ai ripari: nel 1999 ridisegna il format, aprendo l’iscrizione anche alle terze classificate delle sei principali federazioni e alle quarte delle migliori tre. Il format viene ampliato con due fasi a gironi seguite da due turni ad eliminazione (quarti e semifinale) più la finale. Chi arriva in fondo disputa 17 partite. Dal 2003-2004, il torneo parte con tre turni preliminari ad eliminazione diretta e viene abolita la seconda fase a gironi; le 16 squadre meglio classificate nei campionati nazionali più importanti in base al coefficiente Uefa si qualificano direttamente alla fase a gruppi; dai turni preliminari escono otto squadre. Ottavi. quarti e semifinali tornano ad eliminazione diretta. Ma già partecipare alla prima fase vale una fortuna, visto che i ricavi della prossima edizione sono stimati intorno ai due miliardi di euro. Hanot aveva visto bene: la coppa è arrivata alla 60ª edizione e ha incoronato 22 squadre.