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La penna degli Altri 13/04/2015 14:27

Totti non c’è, segnare ora è un problema. E Garcia frena

FBL-ITA-SERIEA-TORINO-ROMA

GASPORT (A. PUGLIESE) - «Il sorpasso? Non è un problema, il campionato non finisce ora. La classifica che conta è quella finale, non questa. È lì che conterà essere davanti». liquida così il sorpasso della Lazio e la prima volta fuori dalla Champions diretta, dopo 67 giornate in cui la sua Roma non era mai scesa oltre la seconda piazza. «Ma nessuna squadra vincerà tutte le 8 partite che restano. Adesso dobbiamo battere l’Atalanta, poi vedremo gli altri risultati». Di fatto quel risultato però la Roma lo saprà già, visto che - Lazio si gioca sabato sera, prima della sua sfida con l’Atalanta.

PALLOTTA CONTESTATO Il sorpasso, in realtà, in casa romanista brucia eccome. Al club, alla squadra, un po’ a tutto l’ambiente. Ieri bastava fare un giro sui social, affacciandosi per esempio sugli account ufficiali della Roma, per capire l’amarezza (eufemismo) dei tifosi. O ascoltare gli insulti al presidente James Pallotta arrivati prima della gara, con tanto di striscione ironico («Idiots») a contestare la scelta del mancato ricorso del club per la della di domenica prossima. Ed è per questo che sperava in una vittoria, perché sa che avere la Lazio davanti porterà una settimana densa di tensioni. Ma se il successo ieri a Torino non è arrivato è anche per colpa di un attacco che non può essere quello di una grande squadra: 5 soli gol nelle ultime 8 gare, 41 totali finora in campionato. Non faceva peggio dal ‘95-96 con 40 reti in 30 partite. L’ultimo lo ha segnato che ieri giocava terzino (il rigorista di giornata ha anche abbandonato polemicamente l’intervista flash con Mediaset). L’ultimo di una punta invece risale addirittura al 22 febbraio, quello di a Verona, quasi 50 giorni fa. «Ma io sono contento del lavoro che hanno fatto anche questa volta gli attaccanti. Forse però è vero, ci è mancato qualcosa davanti: fortuna, la scelta giusta sull’ultimo passaggio e un po’ di cattiveria». si è specchiato troppo in se stesso, divorandosi un paio di gol. ha corso tanto e lottato, ma corsa e sacrificio non possono più bastare a giustificare il suo rendimento e ha oramai smarrito la brillantezza.

TOTTI NO, DOUMBIA SÌ E allora molti ieri hanno sperato che in corsa l’antidoto anti-Lazio potesse essere ancora , un po’ come nell’ultimo derby. Ieri, infatti, il simbolo giallorosso è stato lasciato fuori da nonostante una partita giocata a ritmi bassi, soprattutto nei primi 45’. Il capitano si è scaldato a lungo nella ripresa, ma poi è entrato Doumbia, simbolo del fallimento del mercato invernale. «Francesco non giocava da 25 giorni e nel finale avevamo bisogno di un attaccante puro come Doumbia, visto che il Torino si era chiuso negli ultimi 25 metri – conclude –. Seydou non ha segnato ma è in crescita, presto ci aiuterà anche lui a vincere». Sarà, ma ogni volta che mette piede in campo, l’impressione è diversa. E chissà che il sorpasso non nasca anche da queste cose...

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