La penna degli Altri 21/04/2015 15:28
Roma, tutti contro tutti
LEGGO (F. BALZANI) - I tifosi contro Pallotta, l’allenatore contro la squadra, i giocatori uno contro l’altro. Dietro al 2015 fallimentare della Roma ci sono le fratture di un gruppo che non sa più come difendersi. Non c’è riuscito Garcia che domenica, di fronte ai microfoni, ha scaricato la responsabilità sulla squadra: «Dovrò dire parecchie cose ai ragazzi».
Il tanto temuto confronto negli spogliatoi è durato però solo 30 minuti. Durante il faccia a faccia Garcia ha usato toni duri mostrando i filmati della gara di domenica e soffermandosi soprattutto sui 3’ in cui l’Atalanta ha gestito il possesso palla di fronte a una Roma inerme. «Questo è inaccettabile. Sarebbe questa la voglia che avete di andare in Champions?», ha tuonato Garcia nell’estremo tentativo di risvegliare una squadra attesa dallo sprint finale.
Totti e compagni sono rimasti in silenzio, come al solito. Molti non credono più al progetto tecnico, tra loro anche qualche big oltre ai giovani “bocciati” da Rudi. Zero battute e musi lunghi anche durante l’allenamento.
Eppure in campo domenica i giocatori hanno parlato tanto criticandosi a vicenda come in occasione dell’azione che ha portato al rigore su Emanuelson, quando Nainggolan e Torosidis hanno platealmente sgridato Paredes. Una scena vista e rivista quest’anno. Alla faccia del “mutuo soccorso” che la stagione scorsa fu tra i grandi pregi di una squadra che oggi appare smarrita, persa, impaurita. Eppure le motivazioni non mancherebbero: il sorpasso alla Lazio, la qualificazione diretta in Champions e la voglia di zittire le critiche. Anche quelle dei tifosi che ormai però appaiono rassegnati e già pensano al calcio mercato. Più che la contestazione degli ultrà a Pallotta, fa rumore il disinteresse di un pubblico da sempre vicino al club.
Dopo il parziale “sciopero” di domenica, ieri a Trigoria non c’era anima viva mentre sulle radio e sui social c’è chi chiedeva la testa di Garcia e Sabatini. Tecnico e ds sono legati a doppio filo: se va via uno si dimette anche l’altro. Un’ipotesi che viene smentita, ma con una Roma fuori dalla Champions nulla è escluso. Perché dopo Juve e Lazio, ora mette paura anche il Napoli nella corsa al podio. I numeri della Roma nel girone di ritorno sono spaventosi: 1,4 punti di media a partita (peggio solo Cagliari e Udinese), 10 gol in 12 gare e appena 31 punti ottenuti all’Olimpico in 16 match.