La penna degli Altri 27/04/2015 16:17
"Ora ricostruiamo Campo Testaccio"
IL TEMPO (D. DI SANTO) - «Questa è la giornata giusta per lanciare un’idea a cui tengo molto: i "cento amici di Campo Testaccio". Un gruppo che, nel rispetto di quanto deciderà il consiglio di Stato, si impegni economicamente a riportare l’impianto all’antico splendore per poi restituirlo alla città. Io ci sto e sono sicuro che molti ascolteranno il mio appello». A parlare è Riccardo Viola, editore e figlio di Dino, indimenticato presidente della Roma dello scudetto ’82-83. Il contesto è quello della giornata organizzata dal comitato «Riprendiamoci Campo Testaccio» ieri in via Zabaglia, proprio davanti al primo, storico impianto della Roma, oggi sotto sequestro e in balia del degrado e degli abusivi, in attesa che a maggio la giustizia decida il suo futuro. Lo striscione che domina la strada è una dichiarazione di intenti: «I vecchi eroi ci guardano da lassù. Ridateci Campo Testaccio».
Mentre i bambini giocano nei campetti di strada allestiti per l’occasione, sul palco si alternano calciatori, politici e tanta gente del rione. Odoacre Chierico e Giancarlo De Sisti, ma anche protagonisti della storia giallorossa più recente come Fabio Petruzzi. A mettere il dito nella piaga è lo storico medico della Roma Ernesto Alicicco: «La fine che ha fatto Campo Testaccio è il risultato dell’autolesionismo italiano. Ora dobbiamo fare qualcosa». «Sono della Garbatella - sottolina Chierico - e sono qui perché voglio che i miei figli crescano in una città che abbia posti dove i bambini possano giocare». L’ex delegato allo sport del Campdoglio, Alessandro Cochi, ricorda altri "monumenti" che hanno ricevuto attenzione e finanziamenti: «Dobbiamo seguire l’esempio del Filadelfia a Torino. È giusto pensare alle Olimpiadi ma anche tutelare la propria storia». La festa va avanti con i gladiatori del Gruppo Storico Romano, l’intervento della Roma calcio femminile, la musica della Banda di Testaccio e le canzoni della fede giallorossa. E mentre Adriano Verdolini, presidente delle Vecchie Glorie di Roma e Lazio propone un «gemellaggio» per la causa di Campo Testaccio, già si pensa a maggio. «Anche se il consiglio di Stato restituirà l’area alla città - sottolinea l’avvocato del comitato, Alessandro Ciancamerla - il precedente gestore avrà un anno e mezzo per far valere la sua opzione. Ma di tempo ne è stato perso anche troppo, il Comune apra subito un tavolo tecnico per Campo Testaccio»