La penna degli Altri 05/04/2015 12:01
Derby infinito Champions. Ora va lanciato #laCapitale
GASPORT (M. CALABRESI/C. ZUCCHELLI) - Volano le romane e ormai hanno quasi circoscritto al GRA la questione Champions. Il botta e risposta fra ora di pranzo e pomeriggio è stimolante. La Roma torna a vincere all’Olimpico dopo 4 mesi alla vigilia di Pasqua e scatta immediato il paragone: «Ecco la resurrezione». Banale? Forse, se non fosse che nel 2015 giallorosso di banale c’è poco o nulla. A partire dal gol di Pjanic: Totti lo chiama «il piccolo principe», Benatia gli predice il gol, Nainggolan e Strootman gli fanno i complimenti via Twitter, i tifosi si dividono. C’è chi esalta il genio bosniaco («perché non fa più spesso partite così?») e chi invece non gli perdona queste settimane a corrente alternata. «Oggi voleva giocare per andarsene in vacanza, scrive Paolo, a cui replica immediatamente Chiara: «È musulmano e la Pasqua neanche la festeggia...».
SCATENATO ZANZI È ritornato all’Olimpico il sorriso Federico Balzaretti. Il rientro non sarà immediato, ma intanto, scrive Simone, «ha almeno portato fortuna». Immediatamente viene in mente l’ultima rete segnata da Balzaretti, quella del derby del 22 settembre 2013. La sua esultanza in lacrime sotto la Sud sembra quasi voler essere di buon auspicio per il derby che sarà (il 24 maggio). Ma ce n’è un’altra che in poche ore diventa virale: quella di uno scatenato Italo Zanzi alle spalle di un impassibile Salih Uçan. Il ceo della Roma si mostra come non mai e il suo account Twitter (che usa poco, l’ultimo tweet risale al 15 luglio scorso) viene preso d’assalto al grido di «bella zio». Potere di due successi di fila, visto il clima che si respirava fino a qualche tempo fa. Clima che, invece, continua ad essere avvelenato intorno alla curva Sud e ai suoi striscioni diretti alla mamma di Ciro Esposito. Per tutti, il tweet di Alessandro che sintetizza così la giornata dell’Olimpico: «Più difesa, impegno e De Sanctis. Meno centrocampo, striscioni e gesti».
SOGNANDO IL SORPASSO A Cagliari, nessun veleno, solo applausi per la Lazio che non si ferma. Fino al tardo pomeriggio, #CagliariLazio è tra gli hashtag più utilizzati. I laziali sono impazziti, e pazienza se il sorpasso non è arrivato. Dopo il primo tempo, non è che ci fosse tutto questo ottimismo («Se non era per Felipe erano c…. nostri», scrive Olsi su Facebook); poi, però, tutto si è messo per il meglio. «Marcolì, ma che punizione hai tirato?», si chiede Flavia davanti al fermo immagine del 31 di Parolo. Più sentimentale Giuseppe: «Quanto è bella la mia Lazio». Ci sono elogi per tutti: da De Vrij («Un gigante, fa sembrare tutto semplice»), a Keita, che dopo una settimana discussa per via anche del servizio de Le Iene («sfrecciava più in campo che co’ la Lamborghini che ha sfasciato»), fino a Marchetti («grande portiere con una grinta immensa») e Klose: «Straordinario, infinito, che Dio lo preservi a lungo», la speranza di Andrea. Un solo difetto: «Attenzione, che se sbagliamo tutti questi gol, mercoledì il Napoli non ci perdona» o, più semplicemente, «me fate mori’ de crepacore». Poi c’è Alessandro che risponde alla provocazione di Pjanic («È la Roma che non esiste, dal 1927»), c’è chi pensa a LazioEmpoli («Riempiamo sto stadio, Pioli e sti ragazzetti se lo meritano») e chi va sempre e comunque al 24 maggio: «Il sorpasso quel giorno me lo sogno tutte le notti, Lazio fammi ‘sto regalo»