La penna degli Altri 15/03/2015 09:20
Roma, al centro uomini contati
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Arriva la Samp, Rudi Garcia fa la conta dei centrocampisti e si mette le mani tra i capelli. Strootman, si sa, è da settimane in infermeria e lì, dopo la gara di Firenze, è stato raggiunto da De Rossi, in più Nainggolan è squalificato (e lo sarà anche nel ritorno di Europa League, giovedì). Chi resta, dunque? Keita, certo, e con lui Pjanic. Più Paredes e Uçan. Indipendentemente dal sistema di gioco che Rudi proporrà, quattro uomini per tre maglie. A patto che, vista l’emergenza, Garcia non intenda arretrare (o avanzare, se lo consideriamo esterno basso) Florenzi sulla linea degli intermedi. In ogni caso, sarà un centrocampo singolare.
I TRE DI MARASSI - Nella gara d’andata contro la Sampdoria, Garcia in mediana (Roma con il 4-3-3) mise proprio Florenzi, De Rossi e Nainggolan, in corso d’opera entrò in campo Pjanic ma al posto di Ljajic (e con il bosniaco dentro, Florenzi all’ala). Keita, quella volta, non era disponibile. Paredes e Uçan erano in panchina. La Roma veniva dall’umiliazione in Champions League contro il Bayern all’Olimpico, e Rudi scelse un centrocampo più di corsa che di qualità. Domani sera, potrebbero esserci tre novità su tre rispetto al reparto di Marassi, 25 ottobre dello scorso anno: Keita, Paredes e Pjanic che quel sabato non fu titolare. Per non far accadere questo, Rudi dovrebbe “confermare” Florenzi. Oppure far esordire dal primo minuto il turco Uçan: nel calcolo delle probabilità, la presenza dal primo minuto di Uçan è quasi impossibile, visto che Garcia non gli ha mai dato fiducia e che nelle gerarchie davanti a Salih c’è, e pure nettamente, Paredes. Il quale all’Olimpico, in campionato, non è mai stato titolare; l’argentino ha giocato nell’undici titolare a Roma solo in Coppa Italia contro la Fiorentina. In campionato, invece, è stato titolare a Palermo e Verona contro il Chievo. Per lui, insomma, sarebbe una sorta di (secondo) esordio davanti al pubblico giallorosso. Paredes non ha giocato molto, ma - al di là del gol di Cagliari - non è ancora riuscito a lasciare realmente il segno: a giudicare da quanto fatto vedere in campo, il suo rendimento non è stato finora all’altezza delle attese della tifoseria. Quando non giocava, spesso si diceva: perché non gioca Paredes? Ma quando ha giocato, il più delle volte si è detto: ma perché gioca Paredes? In realtà, non è stato facile per nessuno far bene nella Roma di questa stagione, e probabilmente sbagliava, esagerando, chi riponeva sull’argentino aspettative da salvatore della patria. Leandro, classe 1994, è sicuramente un giocatore di talento, ma più di tanto (per ora) non può fare.
IL TURCO TRISTE - Tutto un altro discorso, invece, va fatto per Uçan, altro classe 1994: una serie di problemi fisici l’ha condizionato dal giorno del suo arrivo nella capitale, così come ha pagato le difficoltà d’ambientamento: fatto sta che il turco si è visto, per una manciata di minuti, soltanto nella partita dell’Olimpico contro il Chievo, il lontanissimo 18 ottobre dello scorso anno. Presentato (e, soprattutto, pagato) come uno dei più grossi talenti internazionali, Uçan è probabilmente l’oggetto più misterioso della Roma 2014-15 (in ballottaggio con lui ci sono Doumbia e Spolli) ma - a ben guardare - lui ha poche colpe: al Fenerbahçe non aveva giocato molto (26 presenze in due campionati) e per questo alla Roma avrebbe dovuto rappresentare una soluzione molto, molto alternativa: solo che il costo del suo cartellino («L’A.S. Roma S.p.A. rende noto di aver sottoscritto con il Fenerbahce Futbol A.S. il contratto per l’acquisizione a titolo temporaneo dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Salih Uçan, a fronte di un corrispettivo di € 4,75 milioni. L’accordo, valido per la stagione sportiva 2014/2015, prevede inoltre il diritto di opzione, senza oneri aggiuntivi, per l’estensione del prestito per un’ulteriore anno, e per l’acquisizione a titolo definitivo, a decorrere dalla stagione sportiva 2016/2017, per un valore di € 11 milioni», il comunicato della Roma) l’ha fatto passare per quello che non era. E che ancora non è. A proposito di giovani: da giorni è in prova con la Roma Joel Sanabria, classe 1998, fratello di Toni.
PS: ma, se oggi (come indicano le previsioni) pioverà, come sarà il terreno dell’Olimpico dopo Italia-Francia del Sei Nazioni?