La penna degli Altri 02/03/2015 08:57

Per la «A» spezzatino da record

Maurizio-Beretta1

IL TEMPO (S. PIERETTI) - Anticipi e posticipi. Il posticipo dell’anticipo, l’anticipo del posticipo. Il posticipo del posticipo. Alla fine hanno distrutto il giocattolo. La 9ª giornata del girone di ritorno vedrà un’unica partita in programma la domenica pomeriggio alle 15: -. C’era una volta un campionato che si giocava di domenica, con tutte le gare alla stessa ora. La televisione c’era, ma la domenica pomeriggio restava spenta. Perché tutti erano aggrappati alla radio. La magia delle onde medie, la sigla di «Tutto il calcio minuto per minuto». E poi la voce di Roberto Bortoluzzi, gran cerimoniere che officiava la giornata di campionato. Sandro Ciotti ed Enrico Ameri inarrivabili aedi. Poi tutti gli altri. In quei lunghi pomeriggi domenicali l’italiano, ogni italiano, viveva un sogno mostruosamente proibito: un 13 milionario al Totocalcio. Corteggiava la schedina con lo sguardo, minuto dopo minuto, la accarezzava, la teneva stretta a sé nel momento in cui i 13 segni combaciavano con la colonna vincente. Nel paganesimo pallonaro la sacralità del campionato era inconfutabile. Oggi non c’è più quella sacralità. Ma non c’è più neanche il campionato. Domenica 22 marzo ci saranno 6 posticipi alle 20.45. Cesena-Roma, Lazio-Verona, -Atalanta, Parma-Torino, Sam-Inter e Udinese-. I due anticipi del sabato saranno Chievo-Palermo e Milan-Cagliari. Empoli-Sassuolo la sfida che le pay tv serviranno nel pranzo domenicale. Poi, nel pomeriggio alle 15, solo -. E sarà come guardare una foto sgualcita nel portafoglio di un caro amico che non c’è più: il campionato.