La penna degli Altri 15/03/2015 10:47
Okaka in missione: "Pronti a pungere"
GASPORT (A. DE RONCH) - Stefano Okaka è un gigante, un omone che non può non lasciare un vuoto importante quando se ne va. Lui è stato uno dei più promettenti prodotti del vivaio della Roma, è arrivato nella Capitale a 14 anni, ha vestito il giallorosso a partire dagli Allievi, ha esordito giovanissimo in Europa, facendo parlare di sé come di un futuro campione. Nella Roma, però, non ha mai trovato un suo spazio, chiudendo con 61 presenze e 6 gol. Ora, con i giallorossi che stentano a trovare un punto di riferimento avanzato, a qualcuno sarà venuto almeno un dubbio sulla sua cessione al Parma, avvenuta in prestito nel gennaio 2012 e in modo definitivo nell’agosto seguente.
FIDUCIA SAMP - Lui i rimpianti se li è già messi alle spalle da tempo. Con la Roma ha chiuso il 25 agosto 2011, sfidando lo Slovan Bratislava in un match valido per il preliminare di Europa League: qualche minuto al posto di Totti. Ha finito così come aveva cominciato, sostituendo il capitano. Il suo ultimo gol in giallorosso risale al 31 gennaio 2010, una prodezza di tacco contro il Siena che valse alla Roma il secondo posto in classifica. Il giorno dopo, però, partì per l’Inghilterra, destinazione Fulham. In serie A ha chiuso l’avventura romana il 18 dicembre 2010, al termine di un Milan-Roma 0-1, in cui sostituì Borriello. Poi arrivò l’addio, il passaggio al Parma, quindi quello rigeneratore alla Sampdoria.
RINASCITA - A Genova ha trovato se stesso e la Nazionale, oltre alla sicurezza nei propri mezzi che si era perduta lungo la strada. Non che abbia realizzato valanghe di reti: 5, in 13 presenze, la stagione scorsa, 4, su 25 partite, fino a questo momento in quella in corso. Però il suo lavoro di sacrificio per la squadra è risultato spesso determinante, tanto da valergli grande fiducia da parte del tecnico Mihajlovic. Fiducia che continua ad essergli riservata anche dopo l’arrivo di Muriel ed Eto’o, gli ultimi rinforzi in casa Samp.
TITOLARE - Venerdì, nella partitella contro la formazione Allievi blucerchiata, Okaka si è ritrovato titolare, con Eder da un lato, Eto’o dall’altro, pronto però a scivolare alle spalle delle altre due punte, facendo da collante con il centrocampo. Per Stefanone non c’è differenza: con la prima soluzione arriveranno parecchi cross, ottimi per il suo gioco aereo, con la seconda assist filtranti che sa sfruttare ancora meglio. Lui è pronto a utilizzare entrambi con grande fiducia. «Io – ha ammesso il centravanti – sono cresciuto in quell’ambiente e proprio per questo posso assicurarvi che il momento migliore per colpire la Roma è questo». La pressione che si è creata intorno ai giallorossi, tra i quali Okaka non troverà in campo il suo vecchio amico De Rossi che si è infortunato, può favorire il colpo a sorpresa della Samp. «A patto che giochiamo con grande convinzione ed aggressività. Loro hanno pur sempre dei grandi giocatori e questo non dobbiamo mai dimenticarlo». All’Olimpico, da avversario è tornato sia con la maglia del Parma che con quella della Sampdoria, uscendone sempre sconfitto. «Per noi giocare in uno stadio simile – ha concluso l’attaccante blucerchiato – con un avversario importante è complicato, ma stavolta, credendoci, possiamo farcela».