La penna degli Altri 27/03/2015 10:00
Castan è fuori dal tunnel: riavrà l’idoneità
LEGGO (F. BALZANI) - Il lungo calvario è finito. Ora a Castan non resta che salire gli ultimi gradini e raggiungere quel campo visto solo per 45’ in questa stagione: a Empoli il 13 settembre scorso. Il brasiliano, infatti, lunedì si sottoporrà all’ultima visita di controllo post-operatorio presso lo studio del professor Maira, il neuro chirurgo che il 3 dicembre scorso rimosse il cavernoma (una malformazione vascolare congenita) dal suo cervelletto. Una volta superato l’ultimo controllo (al massimo la visita potrebbe slittare a mercoledì) Castan dovrà attendere solo l’idoneità sportiva per poter tornare ad allenarsi regolarmente in gruppo.
Ieri lo ha fatto per qualche minuto limitandosi a una serie di passaggi corti con De Rossi e Astori sotto il sole di Trigoria. Una formalità burocratica, quella del permesso peraltro già ottenuto in passato da Zanchi e Melchiorri per il medesimo problema, che il brasiliano spera di risolvere entro metà aprile. A quel punto per Castan inizierà un lungo percorso di riatletizzazione con l’obiettivo di tornare a disposizione di Garcia per l’inizio della prossima stagione. A un anno da quel maledetto 15 settembre quando il difensore (che la scorsa stagione saltò solo 2 partite peraltro per squalifica) fu portato urgentemente in ospedale a causa di forti giramenti di testa. Dopo diverse ipotesi, alimentate anche dal silenzio del club, a novembre uscì fuori la verità: Castan si sarebbe dovuto operare al cervelletto. Stagione finita e tanta preoccupazione.
Leo - che a Trigoria hanno soprannominato El Pai - però non si è arreso e non ha mai messo in dubbio di poter tornare a giocare. Già dopo un mese dall’operazione, infatti, inviava a Sabatini dei video in cui palleggiava nel soggiorno di casa. «I momenti di difficoltà li affronto con allegria e coraggio perché ho Dio nel cuore. Non ho mai avuto paura», è il succo di un’intervista che andrà in onda oggi su Roma tv. Il suo ritorno sarà uno degli acquisti più importanti per la Roma del futuro. Anche perché senza lui (e Benatia) la media gol incassati a partita è crollata da 0,7 a 1,1.