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La penna degli Altri 17/03/2015 09:08

Brutta aria per Garcia: "Non sarò mai un peso"

garcia grida alza dito verona roma 22.02.2015 foto gino

GASPORT (D. STOPPINI) - A lamentarsi dei pareggi, succede anche peggio. Succede che la Roma perde la faccia in casa, ancor prima della partita. «Siamo i favoriti per il secondo posto», aveva detto prima del match il d.g. Mauro . Chissà se la pensa ancora così, dopo aver visto una squadra centrare il record più impensabile e meno ambito: sette partite consecutive senza vittoria all’Olimpico, eguagliato il...primato del 1992-93, quando Sinisa Mihajlovic - proprio lui - era un giocatore della Roma. Dopo sei pareggi, ecco la sconfitta. Ecco soprattutto la Lazio soffiare alle spalle, a un solo punto di distanza in classifica. «Mercenari, mercenari» e «andate a lavorare»: questo il repertorio urlato dalla dopo il raddoppio della Samp. I buoi erano ormai scappati, i segnali confortanti dell’1-1 di Firenze in Europa League annientati a fronte di una squadra che ha smesso di credere nell’idea di calcio che aveva costruito. L’idea, in fondo, che aveva convinto a firmare per la Roma l’estate scorsa: è finita con il maliano in preda a una crisi di nervi, dopo l’applauso all’arbitro Calvarese.

AUTODIFESA Che poi hai voglia, a discutere. Contestati i giocatori, nel mirino c’è anche , stritolato tra un mercato di gennaio inadeguato e una società che certo non può essere soddisfatta dell’andamento in campionato, ben al di sotto delle aspettative stagionali. Ma il tecnico ha difeso il suo lavoro: «Per un’ora in campo ho visto una buona Roma, ci è mancato solo il gol, la Samp ha trovato la rete alla prima occasione. E non meritava il rosso». Poi, come già successo nel post Chievo, ha puntato il dito verso i suoi giocatori: «Finché creiamo occasioni, vuol dire che il gioco c’è - ha aggiunto -. Ma bisogna essere più cattivi sotto porta. In questo momento la Roma non sta avendo tanto dai suoi giocatori di talento, sono loro che devono risolvere le partite. La Lazio si avvicina? La mia preoccupazione è passare il turno in Europa League, poi penseremo al Cesena. In campionato nulla è perduto». Però il giochino s’è ormai rotto: «Se i giocatori sono con me? L’avete chiesto a e ha detto sì, forse è il caso di chiederlo a tutti, uno ad uno. Ma dico una cosa: non sarò mai un peso per la Roma». Parole non banali. Unite a quelle del d.g. : «Il tempo di sbagliare è finito, due mesi negativi sono troppi, la Roma si è involuta. Parlare ora del futuro di è inutile, siamo tutti in discussione. Se non raggiungeremo gli obiettivi, ci sarà modo di parlare». Avviso ai bookmaker: ogni scenario è possibile, da qui in avanti.

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