La penna degli Altri 12/02/2015 11:20
Tavecchio, due libri e 60mila copie comprate da dilettanti e federcalcio
LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - Due libri, tre clamorosi successi editoriali. L’attività narrativa di Carlo Tavecchio, autore del libello che la Figc ha comprato in 20mila copie, mette in imbarazzo Coni e Palazzo Chigi. Ti racconto il calcio era già stato stampato nel 2012 a spese della Lega Dilettanti e distribuito ai comitati regionali della federazione. Ma non basta: c’è un secondo volume, del 2014, sempre di Tavecchio, dedicato al Mondiale: La grande favola azzurra. In tutto, 60mila copie: 40mila del primo, in più riprese, e 20mila del secondo. I tipi sono del bolognese Moruzzi’s Group, che stampa anche la rivista mensile dei Dilettanti. «Non capisco le polemiche - spiega Luciano Moruzzi - da dieci anni lavoriamo con la Lnd, Tavecchio è un autore autorevole e non guadagna un euro. E’ una favola per piccini, da far leggere ai genitori».
Tavecchio scrive e propone. Un consiglio, da lui presieduto, legittimamente approva. Qualcun altro compra: ora la Lnd, ora la Figc. Il primo libro, a maggio del 2012: Ti racconto.... Il calcio. La Storia, i Valori, la Magia dello Sport più bello del Mondo . Copertina arancione, 68 pagine, per metà illustrazioni. Tavecchio, raffigurato come cartoon, è il Nonno Carlo che racconta il calcio alla nipotina. Lontano da Opti Pobà, l’allora capo della Lnd ricorda che nel calcio «non importa se sei alto, basso, bianco, nero, giallo, cicciottello, magro!». E rivela che «il calcio a 11 diventa femminile quando le squadre sono formate da ragazze», mentre «il calcio a cinque, come dice la parola, si gioca in cinque, incluso il portiere». La semplicità del testo fa quasi tenerezza, il target sono i bimbi di età prescolare o dei primi anni di elementari. Sul dorso, i loghi Lnd e Figc: «E’ solo materiale promozionale», insistono da via Allegri.
Il 6 ottobre 2012, a Monastier di Treviso, c’è il Direttivo dilettanti. Il vicepresidente Cosentino chiede a Tavecchio «dello stato delle ristampe de La favola del calcio ». Il titolo compare spesso in forme diverse. Il presidente lo rassicura: auspica di avere almeno 20mila nuove copie per Natale, a 4,96 euro più Iva. Il Direttivo approva all’unanimità. Poco tempo dopo, l’autore scrive ai presidenti regionali: «Stiamo provvedendo ad acquistare dalla Ditta Moruzzi’s Group srl alcuni volumi di C’era una volta il calcio, la meravigliosa storia del calcio dilettantistico, a condizioni economiche vantaggiose». Anche lui cita un titolo diverso. E si preoccupa di specificare che quello che è semplice materiale promozionale è anche un affare. Non basta: i libri, spiega Tavecchio, verranno addebitati a ciascun comitato Figc. La Federazione oggi risponde: «Non risulta che quelle somme siano state mai incamerate».
Nel 2014 Tavecchio decide che i tempi sono maturi per un altro libro: La grande favola azzurra... Il pallone racconta. Stesso formato, copertina azzurra. E prefazione di Giancarlo Abete, n. 1 Figc, dal titolo “Che bella famiglia!”. Scrive Abete: «A Carlo Tavecchio dico grazie di cuore per aver raccontato la favola della nostra Nazionale». Per la distribuzione, di nuovo Tavecchio scrive ai presidenti dei comitati regionali Figc: annuncia l’invio di un «congruo numero di volumi, nell’intento di offrire un nuovo contributo alla promozione del calcio e dei suoi valori». La Figc stessa ne distribuirà un lotto a Perugia, per Italia-Lussemburgo, prima del Mondiale. A novembre 2013 viene ristampato il titolo d’esordio. Stavolta in copertina c’è un prezzo, 20 euro (Iva in- clusa). Tante copie restano in magazzino. E la Figc, ora presieduta da Tavecchio, un anno dopo le compra. Decide il Comitato di presidenza, il 19 novembre 2014: ci sono Beretta, Lotito, Ulivieri, i revisori dei conti, il dg Uva, il segretario Di Sebastiano e, come uditori, Abodi e Nicchi. Anche qui, il libro non è all’ordine del giorno, ma nelle comunicazioni del presidente. Tavecchio riporta le richieste di alcune regioni che vogliono La meravigliosa storia del calcio dilettantistico (ancora un titolo diverso) come strenna natalizia, spiega che l’editore può garantire le 20mila copie ancora disponibili «a soli dei 5,38 euro, in luogo degli 11 indicati dal prezzo di copertina». Il prezzo è più alto, stavolta. Non spiega che l’autore è lui, ma non ce n’è bisogno. La proposta passa all’unanimità.