La penna degli Altri 20/02/2015 10:42
La difesa del questore D'Angelo: “Sbagliato parlare di città a ferro e fuoco”
LA REPUBBLICA (F. ANGELI) - Questore, mercoledì sera la devastazione di Campo de’ Fiori, ieri stessa cosa a piazza di Spagna. Come è possibile che un gruppo di tifosi riesca a mettere a ferro e fuoco la città?
«Utilizzare la terminologia di ferro e fuoco mi sembra eccessivamente esagerato».
A rispondere è il numero di via di San Vitale, Nicolò D’Angelo Sulla pericolosità di questa partita avevate avuto notizie?
«La tifoseria del Feyenoord è notoriamente conosciuta in Europa perché ha creato disordini. Proprio per questo è stato impiegato un nutrito e forte servizio d’ordine per la partita all’Olimpico, non tralasciando certo tutto il centro storico della città».
Avevate quindi preventivato che i tifosi olandesi potessero creare tutti questi danni?
«Avevamo previsto un dettagliato piano di prevenzione nelle principale piazze della città, anche per il timore che gli olandesi potessero creare incidenti sotto l’effetto dell’alcol. Per questo avevamo fatto l’ordinanza ad hoc anticipando alle 19 il divieto di vendita di alcolici».
Poi cosa è successo?
«L’atteggiamento di questi tifosi si è rivelato subito, e in maniera generalizzata, ostile nei confronti della polizia, irrispettoso dei cittadini e della città e questo lo testimoniano già da mercoledì i numerosi interventi degli agenti a che si sono tenuti in uno scenario di degrado causato dall’abbandono di bottiglie».
Il sindaco sostiene che la questura aveva l’obbligo di impedire questo scempio ai monumenti.
«Mi chiedo: quali sono i monumenti danneggiati? ».
La Barcaccia per esempio.
«Davanti alle forze di polizia che presidiavamo le piazze non risultano danneggiamenti ad alcun monumento. Alla Barcaccia non siamo in grado di stabilire cosa sia successo, ma alla nostra presenza nessuno l’ha danneggiato ».
Ma non si poteva fare nulla per impedire quanto accaduto?
«Sono arrivati mercoledì pomeriggio a Roma, sono cittadini olandesi e possono circolare liberamente nella nostra città. Quando hanno cominciato a creare disordini siamo inter- venuti. Martedì a Campo de’ Fiori presidiavamo con 400 uomini le piazze, compresa quella. Ne abbiamo arrestati subito 23 e ieri mattina sono stati tutti condannati, si sono presi una multa di 45mila euro che dovranno restituire alla città e il divieto di tornare a Roma».
E gli atti vandalici di ieri a piazza di Spagna?
«Sono arrivati alla spicciolata, a piccoli gruppi, già dal mattino. Circa un migliaio di persone voleva sfilare in corteo da piazza di Spagna per le vie del centro. Non li abbiamo fatti partire per ovvie ragioni di sicurezza impedendo un corteo ad altissimo rischio per il centro della capitale. Gli agenti si sono messi sulla scalinata di Trinità dei Monti, come documentato dalle immagini girate, e hanno evitato incidenti e disordini. In molti erano in stato di ebbrezza alcolica hanno lanciato bottiglie addosso alle forze dell’ordine e sulle vetrine, sono stati bloccati attraverso idonei interventi che si sono resi necessari tenendo anche conto del contesto urbano oltre che della presenza di cittadini e turisti. Al termine dell’intervento ne abbiamo arrestati altri 5, tra cui il capo degli ultras, più dieci fermati. E nel bilancio dei feriti ci sono 5 tifosi e 13 agenti di cui tre investiti dallo scoppio di petardi. Questo comportamento negativo era stato segnalato da ieri mattina con note ufficiale al ministero dell’interno olandese e alla Uefa mediante la Federcalcio Italiana».
Alle accuse di Marino cosa risponde?
«Rimango perplesso e basito, ritengo che l’impegno e la capacità delle forze dell’ordine non siano in discussione».