La penna degli Altri 02/02/2015 11:19
IL PUNTO DEL LUNEDI' - Caputi, Condò, Crosetti
Altra gara, altro pari. Quarto 'x' consecutivo della squadra di Garcia che non va oltre all'1 a 1 con l'Empoli e ora deve iniziare a guardarsi anche dietro per difendere il secondo posto. Il Napoli è infatti a meno quattro e ha riacceso la corsa per la Champions diretta. Intanto, la Juve pareggia ad Udine e mantiene inalterate le distanze dai giallorossi, cos'è successo alla squadra di Garcia?
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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IL MESSAGGERO - Massimo Caputi
L’involuzione e la conseguente crisi di risultati della Roma sono evidenti. La serie di pareggi ha permesso la fuga della Juventus, consentito il pericoloso avvicinamento del Napoli e aperto il dibatto su cause e colpevoli. L’errore più grande sarebbe pensare che tutto sia compromesso o che la squadra sia stata sopravvalutata. Così come la stagione scorsa è stato giustamente esaltato il lavoro della società e dell’allenatore, è corretto oggi indicarne gli eventuali errori di strategie e gestione. Da due mesi a questa parte, tranne qualche eccezione nelle singole gare, sono tutti i calciatori a giocare al di sotto delle loro potenzialità. Non è dunque un problema di singoli, o degli avversari che ne hanno preso le misure. Il motivo è semplice: la squadra non corre, non ha la brillantezza fondamentale soprattutto per il suo gioco. Esce nella ripresa perché ha fondo nelle gambe, qualità tecnica e gli altri inevitabilmente calano. Sorprende che Garcia non abbia preso le doverose contromisure, anche tattiche, per impedire le bambole dei primi 45’ di gioco. Le assenze sono una giustificazione che regge fino a un certo punto. Castan, Strootman e Iturbe, sono infatti le eccezioni a 18 infortuni muscolari, troppi per invocare solo la sfortuna. Se Garcia appare meno incisivo di un campionato fa, anche la società sembra meno lucida e tempestiva. In estate non ha considerato che alcuni giocatori fondamentali avrebbero avuto un anno di più, e al mercato di gennaio ha sbagliato i tempi di reazione. Il caso Destro, in uscita ed entrata, è emblematico. La sensazione che si stia buttando un’occasione è forte, ma l’arrivo dei nuovi acquisti e le tante partite da giocare, (Europa League e Coppa Italia comprese), lasciano pensare che la storia deve ancora essere scritta.
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GAZZETTA DELLO SPORT - Paolo Condò
Abituati per forza d’inerzia a considerare il 2 marzo la madre di tutte le notti, perché è la sera in cui la Juve andrà a trovare la Roma, faremmo bene ormai a spostare le lancette del giudizio avanti di un mese - al 4 aprile - quando sarà piuttosto il Napoli a scendere all’Olimpico. La partita più importante di quel che resta della stagione sarà verosimilmente quella, con l’accesso diretto alla Champions in palio fra le due squadre che a volte riescono a competere con la Juventus - la Roma era risalita a meno uno un mese fa, il Napoli ha prevalso in Supercoppa - ma sul lungo periodo rimangono seccamente distanti dai campioni d’Italia. Ieri Allegri, rasserenato dal pareggio romanista di sabato, non ha nemmeno spinto sull’acceleratore: privo com’era di mezzo centrocampo, ha aggiunto un difensore rispolverando la «tre» di Conte e arrivando in porto a Udine col pilota automatico (e un paio di accettabili spaventi). Fra i sette punti di vantaggio che ha mantenuto col pareggio e i nove cui sarebbe potuto salire vincendo, cambia davvero poco: a meno di sconquassi al momento difficili da ipotizzare, lo scudetto pare più che indirizzato sulla strada di Torino per la quarta volta consecutiva [...]. Viceversa la Roma, che nelle ultime sei giornate si è fatta recuperare sette punti dal Napoli, non è più la seconda designata per bolla papale: rimane favorita per l’accesso Champions diretto, ma la dinamica della stagione - unita a un mercato di riparazione costruttivo e produttivo (ieri Gabbiadini ha portato due punti secchi) - dice che Benitez ci crede. Situazione preoccupante per una Roma percossa dagli infortuni, da un mercato distratto - visto che Doumbia non è ancora disponibile, Destro andava trattenuto fino all’ultimo - e dalla scelta mai semplice di togliere Totti quando sei sotto nel punteggio [...].
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LA REPUBBLICA - Maurizio Crosetti
Non cambia nulla tra Juve e Roma, ma qualcosa sta invece cambiando nelle profondità meno evidenti del campionato, nella capacità di pensare modelli diversi e nel coraggio di praticarli. Due squadre rappresentano questa tendenza meglio di tutte, anche se non sono le uniche: Empoli e Sassuolo. L’Empoli ha sminuito la Roma, il Sassuolo ha ridotto l’Inter a un cencio con gli stessi argomenti dei toscani, cioè giocando meglio. La provincia non s’arrocca più, non lucra sull’eventuale golletto, va avanti invece con coraggio, attaccanti, idee e italianità. Sul mercato, la Roma vale sei volte più dell’Empoli (254 milioni contro 43), ma sul campo non si è visto [...]. La robusta qualità della provincia si è espressa pure a Udine e Cesena. Per la terza volta la Juve non segna, mentre l’anno scorso era successo in una sola occasione. I bianconeri avevano già un po’ frenato a Parma, in Coppa Italia, e del resto il loro vantaggio numerico sulla Roma (e non solo) è un solco enorme, pur non essendo salito a più 9. Tra una ventina di giorni ricomincia la Champions, logico che possano acquietarsi un po’ in campionato. A proposito, adesso è chiaro che con la superiorità della Juve nei confronti della Roma c’entrava poco o nulla l’arbitraggio del signor Rocchi: gli aiuti, la Roma non sa più darseli da sé [...].