La penna degli Altri 17/02/2015 08:31
Garcia scuote la Roma
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Dopo il quinto pareggio consecutivo all’Olimpico, il settimo nelle ultime dieci gare di campionato, il tecnico, come sua abitudine, si è presentato presto nel centro sportivo, mentre Baldissoni e Sabatini hanno analizzato la partita insieme al video, con il diesse che si è intrattenuto poi nel consueto colloquio con l’allenatore prima di un pranzo tutti insieme. In mezzo la sfuriata di Rudi rivolta alla squadra: «Dobbiamo dare di più, così non va e ci rimettiamo tutti» è una delle tante versioni che filtra sul discorso fatto dal francese ai giocatori. Di sicuro i toni sono stati più duri del solito e l’allenamento più intenso, tanto che i giocatori hanno lasciato Trigoria piuttosto tardi.
Dov’è finita la Roma? Una domanda senza risposta che angoscia i tifosi da mesi. Ma a dire il vero in società una spiegazione se la sono data. Ed è piuttosto semplice: i tanti, troppi infortuni non hanno permesso a Garcia di trasmettere un’identità alla squadra. Se l’anno scorso c’era una formazione base su cui è stata costruita la rinascita, in questa stagione il tecnico è stato costretto a cambiare di volta in volta. Finendo per capirci poco anche lui. Oltre a Benatia, è mancato dall’inizio Castan, Strootman è come se non ci fosse mai stato, di Maicon è rimasto il ricordo per via dei guai al ginocchio, De Rossi si è fermato due volte, Iturbe tre e la Coppa d’Africa ha portato via Keita e Gervinho. Senza parlare degli altri infortuni muscolari a catena. Così, anche una rosa definita «extralarge» ai nastri di partenza, è diventata striminzita. Se questa è un’alibi che la Roma crede di meritare ma preferisce non diffondere all’esterno, al tecnico viene semmai imputata - senza però puntargli il dito contro - una mancanza di coraggio in alcune situazioni. Rudi preferisce insistere sempre e comunque sui suoi uomini, mentre talvolta avrebbe potuto utilizzare i giovani al posto di titolari spompati, o poco allenati come Gervinho e Doumbia domenica: Uçan dimenticato (anche se è stato fuori a lungo), Paredes «scoperto» troppo tardi (col Parma era influenzato), idem Sanabria che per quasi due mesi è andato in Sudamerica. Dettagli rispetto al problema principale: la mancanza di uomini e, di conseguenza, la perdita di fiducia e risultati.
La Roma non ha mai messo in discussione Garcia e non intende farlo, salvo quegli scossoni che nel calcio non si possono mai escludere: blindato fino al 2018, Rudi gode della piena fiducia di Pallotta e la scorsa estate ha sposato il progetto giallorosso a dispetto dei soldi che gli ha offerto ad esempio il Monaco. Sul preparatore e i medici, in contrasto fra loro, verrà presa una decisione a fine stagione: si parla di dottori in arrivo dagli States. Per adesso non resta che provare a recuperare qualche infortunato per difendere il secondo posto. Al di là delle frenate juventine, di scudetto ora è meglio non parlare. L’Europa League è un’affascinante ancora di salvezza dallo «zero tituli» che incombe. I tifosi, illusi all’inizio che fosse l’anno buono, non lo accettano e tirano in ballo Garcia. La chiesa al centro del villaggio mostra già le prime crepe.