La penna degli Altri 10/02/2015 09:33
Atalanta, rischio nuovo deferimento. Pellissier «uomo combine» del Chievo
GASPORT (F. CENITI) - Che per Stefano Colantuono sia stato un fulmine a ciel sereno lo si capisce da un particolare: il pm di Martino gli ha nominato un avvocato d’ufficio, non avendo il tecnico dell’Atalanta provveduto a farlo proprio perché il suo nome non era mai comparso negli atti ufficiali. O meglio: c’erano dei riferimenti generici a un «mister» della squadra bergamasca e a «un preparatore di San Benedetto ». Due indizi che potevano portare a Colantuono, ma era sembrato troppo poco anche per la giustizia sportiva: l’allenatore non era stato mai convocato per fornire spiegazioni. Ora le cose cambiano: c’è un’accusa precisa e una gara ritenuta combinata (Crotone-Atalanta). E la Procura chiama in causa anche Gabriele Zamagna (d.s. dei nerazzurri che condivide sorte e avvocato d’ufficio con Colantuono). GARA
INCRIMINATA Secondo gli inquirenti, la sfida fu alterata grazie all’intervento da Colantuono, Zamagna e Doni con l’aiuto di Concetti (portiere del Crotone che ieri ha respinto ogni accusa) per ottenere un «over 2,5» pro scommesse (la gara finì 2-2): «A tal fine - scrive di Martino - venivano compiute attività fraudolenti. Inoltre Santoni, cointeressato alla manipolazione, suggeriva a Doni, con riferimento alla suddetta partita, per non compromettere il risultato, di informare anche i difensori dell’Atalanta, Troest, Peluso, Bellini e Ferri, del raggiunto accordo sull’over». Da capire cosa ha in mano il pm per portare avanti l’accusa. Le carte saranno richieste dalla giustizia sportiva: Atalanta, Colantuono e Zamagna sono a rischio deferimento. Un timore che non riguarda Conte (già fermato 4 mesi per omessa denuncia) e Mauri (6 mesi). A proposito del capitano laziale, ieri gli avvocati hanno ribadito la sua innocenza: «Contestazioni abnormi e lesive, ma dimostreremo la sua estraneità».
PELLISSIER Pesante anche le accuse della Procura per Sergio Pellissier: è considerato il collante per le scommesse del Chievo. In questa veste avrebbe aggiustato diverse partite dei veneti attraverso l’ex calciatore della Spal Massimiliano Longhi e l’ex difensore Gianfranco Parlato. Non solo, avrebbe fornito costantemente a Bellavista ed Erodiani, dal 2009 al 2011, notizie certe sull’esito di diverse partite per favorire le scommesse illegali. La Procura ha nel mirino alcune gare di A: Napoli-Chievo 3-0 del 2009 (dove ha un ruolo importante anche Cossato), Chievo-Catania 1-1 del 2010, Parma-Chievo 0-0 del 2011 (di mezzo c’è Bellavista) e anche Inter- Chievo 4-3 del 9 maggio 2010, nel quale i magistrati ipotizzano il coinvolgimento di giocatori dell’Inter non identificati.
LIBERA E la chiusura dell’inchiesta ha allarmato Libera, l’associazione di Don Ciotti che si batte contro le illegalità. «Siamo davanti ad un quadro inquietante - si legge in una nota -. Le scommesse rappresentano un fardello che pesa sulla regolarità dello sport più popolare in Italia. In attesa che la magistratura faccia il suo corso e accerti le responsabilità, la chiusura delle indagini dimostra come anche nel calcio è presente un alfabeto dell’illegalità tutto italiano e come sia ancora molto malato il nostro sport più amato ».