La penna degli Altri 04/02/2015 08:44
A testa bassa davanti alla Sud
IL TEMPO (E. MENGHI) - Una contestazione come non se ne vedeva da due anni esatti. La Roma eliminata dalla Coppa Italia fa ricordare all’Olimpico vecchi malumori, l’ultimo costato a Zeman l’esonero. Il derby del 26 maggio aveva certo avuto un impatto maggiore sui tifosi, ma dentro lo stadio non era andato in scena lo stesso copione vissuto ieri. Colpa di un carico di ambizioni non supportato dai giallorossi, chiamati sotto la curva a rispondere delle loro responsabilità. Ci sono andati a testa bassa, con l’animo colpevole e consapevole, ma nessuno si è avvicinato ad ascoltare i rimproveri della Sud, che li ha invitati a tirare fuori gli attributi con un coro piuttosto incisivo. Garcia è rimasto a guardare il finale amaro. Totti nel pre-partita aveva chiesto maggiore sostegno e comprensione: «Spero che i tifosi capiscano il momento, è una situazione particolare. Noi scendiamo in campo per dire sempre la nostra e per cercare di rendere felici noi e loro». Non ci sono riusciti, non ieri.
Una piccola rappresentanza della curva ha provato ad avere un colloquio extra con i giocatori, un paio di tifosi in particolare si sono infervorati e hanno cercato il confronto diretto, infilandosi nei pressi della zona stampa. Hanno ottenuto solo di parlare con gli addetti alla sicurezza, che li hanno tranquillizzati, riuscendo a liberare l’area in cui sfilano i calciatori per tornare a casa (ieri si sono fermati a cena all’Olimpico). Castan è passato di lì, nascosto sotto il cappuccio, mentre la discussione era in atto e non è stato «disturbato». Nainggolan ha dato ragione alla curva: «I tifosi sono delusi quanto noi. Ci hanno solo chiesto di dare qualcosa in più, come è giusto che sia. Non siamo una squadra che si arrende, presto usciremo da questo momentaccio e io credo ancora nello scudetto. Problema fisico? Non voglio scuse».