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La penna degli Altri 13/01/2015 08:38

Totti ritorna centravanti: «Il segreto? Mi diverto»

FBL-ITA-SERIEA-ROMA-LAZIO

GASPORT (D. STOPPINI) - Da quel 18 dicembre 2005 sono passati più di 9 anni,anche se per arrivare a dieci ce ne vuole ancora un po’. Esattamente come lo spazio ideale che galleggia in campo tra il 9 (centravanti) ed il 10 (fantasista), quel limbo di eterno in cui si è sempre mosso . Un po’ trequartista, un po’ falso «nueve», un po’ centravanti. Proprio come ha giocato (e deciso) il derby con la Lazio e come giocherà sabato prossimo, a Palermo. E proprio come lo inventò Luciano Spalletti quel 18 dicembre di 9 anni fa, quando a Genova (contro la S a m p ) per necessità si affidò a come punta centrale. «Avvicinare Francesco all’area di rigore è un po’ come mettere la volpe vicina al pollaio, trova sempre il modo di creare terrore», disse Spalletti. E ora che farà?

GENIO E GOL - Il con cui la Roma ha raddrizzato il derby non è una novità, lo utilizza come carta di riserva dall’inizio della sua avventura italiana. Nell’oceano giallorosso, però, una piccola novità è aver riavvicinato così alla porta, come fatto nella ripresa del derby. Un progetto su cui il francese stava lavorando da un po’, da quando si è reso conto che la Roma era poco cinica e concreta e arrivava a segnare (e tirare) poco e male. «Francesco è fantastico e l’ha dimostrato di nuovo con la Lazio — ha detto ieri il tecnico francese — Anche a 38 anni sono contento di lavorare ogni giorno con un genio così». E pazienza se a lui il Pallone d’oro non è mai arrivato, «per vincerlo servono i successi, Ronaldo quest’anno ha vinto la . Forse poteva riuscirci nel 2006, quando è diventato campione del mondo». Lo vinse Fabio Cannavaro, aveva da poco cominciato a giocare da punta in quel di Spalletti. Fosse successo prima, chissà...

VERSO PALERMO - Ma perché riportare vicino alla porta è importante per la Roma? Ci sono due motivi: senza Gervinho i giallorossi costruiscono poco in fase offensiva e sono molto più prevedibili, nella Roma poi non c’è attaccante bravo a calciare in porta come Francesco (che non segnava su azione in campionato dal 4 maggio 2014, Catania-Roma 4-1). Nonostante reattività e destrezza non siano più quelle di una volta e nonostante soffra ora molto più di prima le marcature strette. Ma quando c’è uno spiraglio, può ancora far male eccome. Ed è anche per questo che a Palermo rigiocherà lì, con buona pace di Mattia , oramai sempre più relegato in disparte. , infatti, confermerà il , dove i mediani dovrebbero essere e (chiamato anche ad un lavoro difensivo) ed i tre trequartisti , e .

VOGLIA SENZA FINE - E ? Il giorno dopo si è goduto la gloria in famiglia, rilevando la sua vera ricetta. «Io continuo a godere giocando a calcio e voglio vincere ancora molto con questa maglia — ha detto agli americani di Bleacherreport — Al giovane suggerirei di fare tutto quello che ha fatto il anziano, se è in grado di farlo. Lo scudetto? Roma e sono le più attrezzate per vincerlo, ci proveremo. Con ho un rapporto meraviglioso, il gol al Manchester è stato il più bel momento di questa stagione». L’intervista è stata rilasciata prima del derby, altrimenti non ci sarebbe stata quota, la risposta sarebbe stata molto diversa. E pazienza se anche al Codacons («È una pubblicità a un nuovo smartphone, va squalificato») quel selfie non piace, si accontenta che abbia fatto il giro del mondo

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