La penna degli Altri 22/01/2015 08:55

La Roma e Garcia in caduta libera

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Adesso torniamo a parlare di calcio...». Dopo il video con il rigore regalato, fa bene la società giallorossa, usando la rete, a voltare in fretta pagina. L’arbitro Di Bello non ha niente. Di brutto, invece, tanto. Per l’Empoli che subisce l’ingiustizia (e a Trigoria sanno bene che cosa significa) e soprattutto per la Roma che la figuraccia prima che fuori la fa in campo. Lì, come giustamente consiglia il management di Pallotta, bisogna restare e soffermarsi. Non è squadra quella che va ai quarti di Coppa Italia e fatica a restare in scia della in campionato. La differenza con l’anno passato è enorme. Involuzione totale. Perché, lo dicono le recenti esibizioni, il gruppo peggiora di partita in partita e non dà segni di ripresa. E quando la regressione è così evidente, sta a significare che non va individuato solo l’unico colpevole. A essere coinvolte sono tutte le componenti. Allenatore, giocatori e dirigenti. Di sicuro la flessione è stata sottovalutata. Perché dal 5 ottobre, sconfitta allo Stadium di Torino, il gruppo non è stato più capace di offrire prestazioni da vertice. I risultati, nonostante il rallentamento da inizio dicembre a oggi, sono stati più o meno quelli del torneo passato. Ma le prestazioni no. E c’è da capire perché. E intervenire subito. Il rischio è di finire fuori strada in anticipo, come è successo nella prima stagione di . Due urgenze: addestramenti e acquisti mirati.

POCO RUDI «Adesso torniamo a parlare di calcio...». Il francese di Nemours non è lo stesso di quando, arrivando dal Lille, conquistò lo spogliatoio. Con i fatti, oltre che con le parole. Oggi, invece, dà l’impressione di aver perso il controllo. Meno autoritario e più flessibile. Si capisce da alcune scelte. Senatori troppo coccolati e giovani ignorati. Perché i primi creano problemi, mentre gli altri restano in riga. sta subendo il fascino dei veterani. Li ascolta, li tollera e li vizia. Chi non riceve lo stesso trattamento, prende nota. E non comprende alcune scelte. Esempio: se non sta in piedi, si chiedono come mai parta titolare nelle gare importanti, ultimo il derby. Non trovano la spiegazione, anche perché sanno che l’allenatore ha iniziato da . E se non sa valutare lui... Figli, dunque, e figliastri. E mediaticamente il tecnico sta sbandando. Sarebbe più credibile nelle proteste ammettendo i vantaggi.

FIACCHI ALLA META «Adesso torniamo a parlare di calcio...». E’ stato a scegliere il nuovo Rongoni che, per la cronaca, è stato al fianco di Petkovic fino all’esonero del tecnico laziale. Pure a Formello, come a Trigoria, infortuni muscolari a raffica. ha dovuto dire sì, per il potere acquisito dal tecnico dopo lo scorso campionato. Il ds, stufo delle proteste, ha però dato il permesso a qualche giocatore, non solo a che ormai da mesi è seguito da Chinnici, di lavorare fuori del gruppo. lo fa da sempre. pure. Il capitano e il sono tra i pochi a non lamentarsi. Guarda caso. Il cambio di preparazione, proprio nella stagione del ritorno in , fin qui non ha avuto l’effetto desiderato. La Roma non ha la forza di spingere. Holebas è l’unico in crescita: ha lavorato in Grecia si è presentato al fotofinish.

FRAGILITÀ MENTALE «Adesso torniamo a parlare di calcio...». Se il gioco è evaporato a Torino, la personalità è scomparsa tre mesi fa, la notte del 21 ottobre all’Olimpico: il 7 a 1 del Bayern ha psicologicamente azzerato la Roma. La testa, per Rudi, viene al primo posto. Ecco perché si tiene stretti i senatori. Ma a crollare sono stati proprio loro. I giovani, poco utilizzati, hanno meno responsabilità. I big, a parte e , hanno inciso poco. Come carattere e concentrazione. «L’ambiente pretende tanto, dobbiamo dare di più». Così ieri il tecnico al gruppo.

CONFUSIONE TATTICA «Adesso torniamo a parlare di calcio...». I sistemi di gioco non sono come le cravatte. Non basta abbinarli all’avversario. Se non si conoscono, è inutile utilizzarli. Può essere dannoso. Flop del con il Palermo: cambio di trequartista dopo mezzo tempo. Voglio ma non posso del 4-3-1-2 contro l’Empoli: unica novità, più del rombo, e più stretti. Tre assetti in tre partite, tornando sempre al . In questo modo la Roma conclude meno in porta e segna meno gol, difende male e prende più reti. Ma a colpire è il comportamento di squadra. Passivo e non attivo. Subisce perché non ce la fa a imporsi. Un anno comandava in campo. Sceglieva il ritmo. I suoi interpreti dettavano i tempi di gioco. Ora non più.

MERCATO PARZIALE «Adesso torniamo a parlare di calcio...». Ceduto , la Roma non si è rinforzata come avrebbe dovuto. Mancano ancora oggi il e il centravanti. Sono arrivati Cole e : l’inglese con l’ingaggio troppo alto, l’argentino pagato carissimo. Diversi errori d’estate che si possono correggere in inverno. C’è tempo fino al 2 febbraio. A proposito: manca sempre il sostituto di .