La penna degli Altri 07/01/2015 11:23
Il punto del mercoledì - Caputi, Giubilo, Sconcerti, Mura
Con la vittoria sofferta di Udine, condita dalle sole polemiche arbitrali, la Roma si porta a -1 dalla Juve grazie al pari dei bianconeri contro l'Inter di Mancini. Una befana quindi positiva per i giallorossi che anticipa un week end molto delicato fra il derby e l'impegno dei bianconeri con il Napoli.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
(...)Anno nuovo storia vecchia. Cosa altro serve per capire l’inutilità degli addizionali di porta e che una semplice tecnologia, in casi come quello di Udine, risolve ogni problema? Teniamoci la discrezionalità dell’arbitro e le polemiche sulle decisioni, ma sul pallone dentro o fuori non è più tollerabile. È l’ora di dire basta! Bisogna assolutamente sconfiggere l’ottusità e il potere di chi ancora si oppone alla goal line technology.
In attesa che la questione venga risolta con estrema sollecitudine dai vertici calcistici, godiamoci la vibrante attesa per il prossimo derby romano. Lo dice la classifica: Roma è la capitale anche del calcio. Poche volte la stracittadina ha contato così tanto, soprattutto nel girone d’andata. L’ultima volta che le due squadre erano così in alto in classifica, prima del giro di boa, risale alla stagione 1999/2000. Decima giornata, Lazio prima e Roma quarta, fini 4 a 1 per i giallorossi, i biancocelesti vinsero il campionato. Altrimenti alla ventottesima giornata del 2000/01 (scudetto per la Roma), prima e terza, e alla trentaquattresima del 2006/07, seconda e terza, proprio come si affronteranno domenica prossima. Gli ingredienti per un derby d’alta quota ci sono tutti: valore delle squadre, qualità dei giocatori, ambizioni delle società. Ci si gioca tanto finalmente, non solo il primato cittadino. Sta poi nel gioco che il gusto più grande del tifoso sia quello di battere il rivale per impedirgli di raggiungere l’obiettivo. Garcia e Pioli (al suo primo derby) pensano in grande: scudetto e terzo posto. Condottieri diversi come differenti sono le caratteristiche delle due squadre. Da una parte la Roma del palleggio e dalle giocate strette, dall’altra la Lazio della dinamicità e dalle rapide incursioni. Sarà il derby con tanti interpreti in grado di deciderlo e di far sognare un popolo. Da chi ha già vissuto questa gioia come Totti e Mauri, a chi lo sogna come Florenzi e Felipe Anderson.(...)
IL TEMPO (G. GIUBILO)
(...)Se lo sono gustati, i tifosi giallorossi, il pranzo della Befana. Per sette ore, nella più nera delle ipotesi, la vetta conquistata, la Juve raggiunta.
Tutto per merito di Astori e di un arbitro lince, che ha messo a tacere l’innocentista Marchegiani, non per nulla un portiere, e il colpevolista Compagnoni, ognuno fermo sulle proprie convinzioni. Se dalla trasferta in Friuli la Roma doveva trarre delle conclusioni, a confortare Garcia sono arrivati l’inatteso ritorno dal primo minuto del diligente Strootman e la partita perfetta di Daniele De Rossi.
Ma la striminzita e discussa vittoria, ha chiarito quale sia attualmente il problema vero della Roma, cioè la modestissima percentuale di realizzazione, senza la quale tutte le chiacchiere sarebbero state a zero, occasioni a valanga sprecate anche da piedi eccellenti, come quelli di Totti, Pjanic e Iturbe. Ma almeno la difesa ha fatto ben poche concessioni, neutralizzando i tre clamorosi errori in area friulana nel lungo recupero.(...)
CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
(...)Dal suo lato la Juve è stata forte finché ha avuto corsa, poi ha sofferto la qualità dell’Inter. Troppo morbido Llorente, un po’ isolato Tevez, a sprazzi Vidal, è mancata la continuità nel tiro in porta, ma anche sicurezza in difesa, a partire da Buffon. Mentre la Roma arriva alla quinta
vittoria in trasferta. Il suo gol c’era, non era un fantasma. Ma forse c’era anche un rigore per l’Udinese. Comunque una bella Roma tornata accanto alla Juve anche come condizione fisica e convinzione.(...)
LA REPUBBLICA (G. MURA)
(...)può essere utile quel che è capitato a Udine, dove ne avrebbero fatto volentieri a meno. Sarà utile perché dal prossimo campionato dovrebbero sparire i cosiddetti addizionali e, forse, comparirà la tecnologia, l’occhio di falco, per stabilire se è gol oppure no. Si tratta di tecnologia limitata a questa situazione, non di moviola. Sul colpo di testa di Astori ho subito avuto la certezza del gol, poi attenuata da altre inquadrature, poi confermata da altre ancora. Qui Guida ha fatto la scelta giusta, il primo arbitro era lui, ma non è chiaro come abbia visto, da lontano, quello che Maresca non aveva visto da molto vicino. Mentre l’entrata di Emanuelson, che sulle prime mi sembrava sul pallone, era quasi certamente da punire col rigore, come si usa con gli interventi scomposti in area, o palla o piede. Il migliore dell’Udinese è stato Karnezis, ma le azioni più pericolose la Roma le ha fatte negli ultimi minuti in contropiede. Prima ha cercato di difendere il minimo vantaggio, andando in affanno quando gli altri hanno alzato il ritmo.
Senza Nainggolan, con De Rossi difensore aggiunto e un Totti pochissimo ispirato, con Iturbe e Ljajic più fumo che arrosto, è una Roma che ottiene quel che cerca, ma poco brillante. E non da ieri. Dovrà fare molta attenzione nel derby con una Lazio che ci arriva lanciata.(...)