La penna degli Altri 20/01/2015 10:26
Cuore Verde: "Per mamma"
Daniele Verde scriveva sul profilo Facebook una dedica alla donna più importante della sua vita, Patrizia: «Non hai mai mollato, ci hai sempre creduto e ci credi ancora. E io non mollerò. Ti renderò felice mamma». A Palermo ha realizzato il primo obiettivo: debuttare in serie A. Punto di arrivo di un ragazzino e di partenza di un calciatore. Non era la prima volta che andava in panchina con la Roma dei grandi. Ma neanche all’ottavo tentativo pensava che sarebbe arrivata la volta buona. «Quando Garcia ha indicato nella mia direzione credevo chiamasse Maicon. Invece no, toccava a me. Mi tremavano le gambe», racconta Verde, che proprio pochi giorni fa aveva festeggiato l’acquisto della sua prima macchina: una Smart. E’ in questa freschezza umile l’essenza di un ragazzo felice delle gioie semplici. Un diciottenne sensibile, oltre che bravo con il piede sinistro. Quando ha firmato in gran segreto il primo contratto (2018) da professionista, in estate, ha ragionato subito da uomo maturo: «Che bello, posso mandare dei soldi a casa per aiutare la mia famiglia» diceva ai compagni.
Al raggiungimento della maggiore età ha lasciato il pensionato di Trigoria e si è sistemato in una casa che sta proprio davanti al centro sportivo Bernardini: con due coinquilini speciali, l’inseparabile amico Di Mariano e l’altro Primavera Adamo, tutti giovani fuori sede. Proprio una segnalazione arrivata dal Sud ha consentito a Bruno Conti di agganciare questo ragazzino nel 2010 appena prima della Juve. Verde giocava come terzino sinistro nel Pigna Calcio, squadra del quartiere Pianura, un posto non semplice per crescere con valori sani. Alto 1.70 e rapidissimo, Verde era così dotato già tra i Giovanissimi da spingere Vincenzo Montella a portarlo più vicino alla porta avversaria, sull’ala destra, dove anche Alberto De Rossi oggi lo utilizza per sfruttarne i dribbling e la qualità del tiro mancino. Dopo due stagioni di apprendistato, facendo su e giù tra Allievi e Primavera, Verde è diventato il diadema del parco giochi romanista, lui è la differenza tra un pareggio e una vittoria: 9 gol in 8 partite di campionato Primavera, 2 gol e 3 assist nella Youth League.
(corsport)