La penna degli Altri 16/12/2014 09:00
Si, è vero. C'è la Roma con Maicon e una senza
GASPORT (A. PUGLIESE) - "C’ è una Roma con Maicon e ce n’è una senza Maicon". Il copyright è di Walter Sabatini, i tempi erano quelli della bufera di inizio settembre, quando il terzino brasiliano era stato rispedito a casa dal ritiro della Seleçao per motivi disciplinari. «Se parlo lo rovino», fu il succo del discorso del c.t. Dunga. La Roma quella esclusione, invece, quasi la benedì, perché sa che Maicon va preservato il più possibile, tenuto a riposo quando serve, sottoposto il meno possibile a rischi ed usura. Perché, di fatto, Sabatini ha ragione, c’è una Roma con Maicon che vola (2,27 punti di media in undici gare) e una senza Maicon che invece fa fatica (un punto e mezzo a gara, nelle dieci partite in cui è mancato). Tra le due, è ovvio che a Trigoria gradiscano molto di più la prima, anche a costo di chiudere un occhio (e a volte anche tutti e due).
REGISTA AGGIUNTO Venerdì scorso, ad esempio, Maicon non era nelle condizioni ideali per allenarsi e in molti hanno messo in dubbio il suo utilizzo a Genova per domenica. E invece Maicon quella partita non solo l’ha giocata, ma l’ha anche dominata. «Quando gioca così per noi è molto importante, un vero leader», ha detto alla fine Garcia. Vero, anche perché la spinta che garantisce il brasiliano a destra non la offre nessun altro nel club giallorosso. Anche a Marassi ha giocato molto alto, quasi da regista aggiunto a centrocampo, offrendo una seconda fonte di gioco (oltre a Pjanic) in mezzo al campo. E pazienza se poi ogni tanto il Frecciarossa brasiliano deraglia, uscendo dai binari ideali. «Tutti noi viviamo tre vite: quella pubblica, quella privata e quella segreta — disse sempre il d.s. Sabatini a inizio settembre —. A Maicon lasciamogli la sua vita segreta, perché resta un grandissimo professionista».
LA VITA SEGRETA Quell’angolo di vita lì, quello segreto, a Trigoria, è fatto di accordi e compromessi. La Roma sa quanto è importante Maicon per il suo gioco (tanto da avergli rinnovato da poco il contratto fino al 2017, con opzione per un altro anno), il brasiliano sa che in lui a Trigoria ripongono una fiducia incondizionata, nonostante le tante voci e il suo passato. Il compromesso è lì, in mezzo, una sorta di accordo per il quale il brasiliano ha promesso professionalità anche fuori dal campo, cercando di esserci il più possibile, ginocchio permettendo. Già, perché poi a conti fatti Maicon ha giocato spesso con gli antidolorifici e ogni partita deve fare i conti con quella fastidiosa condrite al ginocchio destro che lo fa restare sempre in bilico. Tanto da essere curata per qualcuno con i fattori di crescita, ipotesi non confermata dalle parti di Trigoria.
SFIDA AL PASSATO Dopo aver affrontato in appena quattro giorni gran parte del suo passato (Inter e Manchester City), sabato sera Maicon ritroverà un avversario di lusso, il Milan, di quelli che hanno griffato molto del suo passato nerazzurro. Il bilancio per lui è positivo, parla di otto vittorie, un pari e tre sconfitte, con due gol (e quell’esultanza pazzesca nel 4-0 del 2009) e un assist. Maicon punta a rimpinguarlo, magari anche con un gol. La Roma si accontenterebbe dei tre punti e di vederlo in campo. Perché alla fine è proprio vero, c’è una Roma con Maicon e una senza.