La penna degli Altri 15/12/2014 12:36

IL PUNTO DEL LUNEDI' - Caputi, Giubilo, Sconcerti, Mura, Garlando

punto_lunedì

La Roma accorcia sulla e si porta a -1. La squadra di riesce lì dove aveva fallito una settimana fa e questa volta non si fa sfuggire l'occasione creatasi grazie al gol di Manolo Gabbiadini allo Stadium. Un  stellare trascina i giallorossi alla vittoria in quel di Genova, accendendo ancora di più la lotta al vertice. Immancabili anche questa settimana le polemiche arbitrali, con il che grida allo scandalo per le scelte di Banti.

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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.

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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)

Dopo giorni in cui si parla di Roma solo per mafia e corruzione è bello pensare alla Capitale protagonista in positivo, almeno nello sport. Lo sarà oggi con l’annuncio della sua candidatura alle Olimpiadi del 2024 da parte del capo del governo, Matteo Renzi, lo è in campionato con le sue due squadre di calcio. Se la corsa per la manifestazione a cinque cerchi sarà lunga circa tre anni, quella di Roma e Lazio finirà a maggio e gli obiettivi si chiamano scudetto e qualificazione per l’Europa. Traguardi ambiziosi, ma non impossibili. Piaccia o no al presidente che, nonostante i suoi precedenti poco edificanti, si è permesso di affermareTroppe cose stanno succedendo a Roma non vorrei che fosse coinvolto anche il calcio”. Il presidente del può stare sereno, a Roma accade che due società, con modi e stili differenti, stiano guadagnando con merito i vertici del calcio italiano. 
Oggi più che mai, con la distanza ridotta a un punto, la lotta allo scudetto tra e Roma è intensa e palpitante. Si giocherà sul filo dell’incertezza, ogni particolare potrà essere determinante. Al momento la ha perso lucidità in attacco, non a caso, da quando Tevez gira a vuoto. La Roma soffre più del dovuto anche quando, come ieri a Genova, in superiorità numerica, aveva in pugno la gara. I giallorossi non avendo la stessa solidità difensiva del campionato scorso devono, a maggior ragione, essere più pratici e chiudere le partite [...]

 

IL TEMPO (G. GIUBILO)

Nel calcio, ci sono ritmi che difficilmente possono essere sostenuti anche dalle squadre di più alto livello: e questo avviene soprattutto nel nostro campionato, che per la seconda stagione consecutiva propone il duello tra la e la Roma. Quello che nel maggio scorso aveva visto la prima Roma di demolire i suoi storici primati e ugualmente finire a distanza siderale dai campioni in carica, capaci di iscrivere a bilancio cifre terrificanti. Dopo quindici giornate, i numeri non sono gli stessi, le protagoniste e le posizioni sì, però adesso la Roma si è riportata a un solo punto dalla vetta, dopo un turno in qualche modo viziato dalle vicende europee: alle quali ha pagato dazio, sul piano delle risorse atletiche, la capolista che pure aveva giocato contro l'Atletico secondo ritmi più blandi, uscendo comunque dall'impegno con il morale alto e con qualche riserva fisica nella scarsella. Mentre la Roma aveva il morale sotto i tacchi, dopo avere corso molto senza mai accarezzare il sogno della qualificazione, troppo accentuato il divario di valori dei rispettivi organici con i campioni d'Inghilterra.

E così si è giunti a questo singolare e suggestivo incrocio tra le prime della classe e le due genovesi, che le seguivano in graduatoria [...]. Chi correva i rischi maggiori era naturalmente la Roma , non soltanto perché giocava in trasferta, ma perché a Marassi l'attendeva un reduce da una striscia di nove partite utili consecutive. Una lunga striscia, ma non come quella vantata dalla , che in casa aveva vinto venticinque volte di fila. La buona e la cattiva sorte, secondo i punti di vista delle dirette interessate, hanno fatto a pezzi le strisce come fossero stelle filanti, a guadagnarne è stata soprattutto la prima inseguitrice, che la vittoria di Genova ha proiettato a un solo punto dalla vetta, dopo che l'altra vessillifera della Lanterna, la Samp del pittoresco Ferrero e del saggio Mihajlovic, era andata a strappare il pareggio sul campo proibito. Fin troppo noto come la , nel suo giardino dei giochi, non consenta ad altri bambini di divertirsi, una sensazione che per quasi quaranta minuti era stata legittimata da un dominio totale, inadeguato il minimo vantaggio che il piccoletto della compagnia, Evra, aveva firmato con un estemporaneo colpo di testa. Dopo l'intervallo si è vista però una Sampdoria diversa, la ha cominciato a denotare sintomi di stanchezza, il sinistro chirurgico di Gabbiadini ha riproposto l'equilibrio, un grande intervento di Buffon ha evitato il peggio: La solita soggezione nei confronti della ha offerto due testimonianze: non soltanto il secondo giallo clamorosamente risparmiato a Vidal e soprattutto la libertà concessa a Marchisio di battere tutti gli angoli con il pallone ben fuori dalla lunetta, compreso quello che ha fruttato il gol.

Scesa in campo a Genova con il conforto delle notizie arrivate da Torino, la Roma si è vista agevolata nella sua volontà di rincorsa dalla superiorità numerica che la disperata uscita di Perin su le aveva garantito. si è fatto parare il rigore da Lamanna, di riserva, ma ci ha pensato ancora il Ninja a indirizzare la partita sui binari giusti, con la splendida esecuzione al volo sul cross di . Contro un votato a contenere i danni, cercando rari spunti in contropiede, la Roma ha creato tutta una serie di occasioni da rete, mancando puntualmente il raddoppio della sicurezza. Così nel finale la squadra di ha corso anche qualche pericolo, il l'ha buttata in caciara, come si dice dalle parti nostre, nel dopopartita strali velenosi di nei confronti di Banti, la cui percentuale di errori era stata comunque largamente inferiore rispetto a quella che l'arbitro livornese aveva perpetrato nella scorsa stagione per interrompere, a Torino, la serie di vittorie giallorosse. Chiarito che i tre punti la Roma se li è ampiamente guadagnati, però non vediamo ancora la fluidità di gioco che si conosceva. Per la prima volta senza centravanti, ha sviluppato la sua manovra con troppa sufficienza, chiaro anche in questo caso il peso dell'impegno di , conseguenze anche sul morale della pattuglia. Si profilano ostacoli anche a breve termine, a cominciare dallo scontro di sabato sera con il Milan, consola comunque l'aumento del distacco sulle terze, che sembra non mettere in discussione il diritto a giocare nell'Europa maggiore anche nell'anno che verrà, fermo restando l'obiettivo primario dello scudetto [...].

CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)

La Roma quasi riprende la . Fuori dallo scontro diretto avrebbe adesso due punti più della nonostante l’immagine di maggior solidità complessiva che la ha dato in questi mesi. C’è qualcosa di leggero e incomprensibile in questa straordinaria resistenza della Roma. Sembrava disordinata e fragile solo pochi giorni fa in , battuta dalla tre volte nelle tre partite giocate nell’ultimo anno, eppure le resta una facilità sorprendente di fare risultato. si è rigirato gli schemi tra le mani, ha tolto , riscoperto , lasciato l’attacco a due dribblatori veloci come Gervinho e , cioè il miglior calcio per minuti, non per un campionato. E invece la Roma regge, gioca bene, si reinventa e attacca [...]

 

LA REPUBBLICA (G. MURA)

Meno uno, ma fa caldo, specie a Genova. Non mettiamoci a parlare di veleni, ma di polemiche sì. Inopportune, oltre che di pessimo gusto, solo quelle di : quando si hanno scheletri nell’armadio bisogna stare più attenti a come si parla. Legittime quelle di Gasperini: 11 contro 11, sarebbe stata un’altra partita. Chi non ci crede può ripensare alla fatica che ha fatto la Roma per portare a casa la vittoria, alla faccia di un’ora abbondante con l’uomo in più. Più che di Banti, è colpa di un regolamento assurdo, mi sono quasi stancato di scriverlo, che quasi automaticamente porta al rigore più espulsione su incauta uscita del . Il rigore c’era tutto, l’espulsione è stata eccessiva anche perché due genoani erano andati a coprire la porta e non aveva molto spazio per piazzare il pallone. Il giallo a Perin bastava. Come da giallo era la simulazione di . Il pallone però era finito a Perotti che se l’è fatto involontariamente soffiare da . Banti non ha fischiato ma avrebbe dovuto ammonire alla fine dell’azione. Finita con un gran gol di , uno di quelli che stanno tenendo in piedi la Roma. Un altro è , che stavolta non ha sbagliato formazione. Deve aver capito che in partite prevedibilmente combattute e di grande ritmo la presenza di non è indispensabile. Poi, meglio (guardate come rilancia il gioco sull’azione del rigore: un babà) di . Come spesso le accade, la Roma ha sbagliato molto in avanti, non solo il rigore. E ha rischiato di pagare anche stavolta, ma Rincon era in fuorigioco. Chi è rimasto in frena, chi ne è uscito si rilancia. E’ una questione tra le prime due, azzardato indicare oggi il terzo incomodo, e nessuna delle prime due sta benissimo [...].

 

GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)

Di nuovo vicine, con i nasi che quasi si toccano come due pugili che si guardano storto alle operazioni di peso. Un solo punto separa e Roma. L’incrocio con le belle genovesi ha ridotto le distanze. Così ce le aspettavamo, così probabilmente le avremo fino a primavera: fianco a fianco, come due fidanzatini irriducibili, che litigano ogni cinque minuti, si mollano, ma dopo qualche domenica ci ricascano e tornano insieme [...].   dev’essere felice di quello che ha raccolto a Marassi. Non solo i 3 punti e le cortesie di Banti. La sua Roma ha vinto col che stese la di Allegri: ogni riferimento parallelo rafforza la fede e l’autostima. Ma, soprattutto, la sua Roma ha vinto soffrendo, prima contro l’inerzia dei sentimenti (eliminazione in ), poi contro le difficoltà del match. Che la Roma possa essere bella in una notte di gala contro l’Inter e brillare con la luce di lo sappiamo da tempo. Ma per vincere lo scudetto è necessario che in pomeriggi più dimessi, in contesti meno glamour, siano i e i a trascinare e a trasmettere per contagio la voglia di correre e lottare. È stato il vero segreto della di . La sfida di è quella di dotare la Roma di un’anima forte pari alla bellezza delle sue trame. Marassi, in questo senso, è una battaglia vinta che incoraggia Rudi. e Vidal sono le facce da lotta di Roma e : ieri il primo è stato il migliore, il secondo il peggiore. La domenica del riavvicinamento si spiega anche così [...].