La penna degli Altri 18/12/2014 08:44
Garcia: «Accuse infondate. Mi difenderò in tutti i modi»
CORSERA (G. PIACENTINI) - «In seguito alle accuse infondate che sono state rivolte contro di me e alla sanzione di cui sono vittima, denuncio questo intollerabile attacco al mio onore e alla mia reputazione ». Quello che Rudi Garcia non riesce a mandare giù non è la squalifica per due giornate ricevuta dopo i «fattacci» di Marassi, ma l’accusa di non essersi comportato come un uomo di sport. Lui che sul rispetto dell’avversario e delle regole ha fondato la sua carriera e il suo modo di essere. Per questo usa parole come onore e reputazione e andrà fino in fondo per vedere cancellata quella che ritiene una macchia nel suo curriculum di sportivo. «Tutta la mia carriera di calciatore, educatore e allenatore - le sue parole all’Ansa - testimonia un comportamento esemplare che non è mai venuto meno. Non accetterò che si cerchi di infangarmi attribuendomi gesti aggressivi che non ho commesso, che deploro e che sono contrari alla mia educazione. Mi batterò con ogni mezzo a mia disposizione per difendermi da questa ingiustizia e da queste menzogne».
La Roma gli sarà a fianco in questa battaglia e domani gli avvocati della società si presenteranno negli uffici della Corte di Giustizia Federale, in via Campania, per perorare la causa del tecnico, che sarà presente per rendere delle dichiarazioni spontanee. L’obiettivo è l’annullamento della squalifica, in modo che Garcia possa essere in panchina sabato sera all’Olimpico contro il Milan, o in alternativa una sospensiva, che comporterebbe un supplemento d’indagine e consentirebbe a tecnico e avvocati di far valere le proprie ragioni per confutare le dichiarazioni del coordinatore degli steward del Genoa. Se il ricorso dovesse essere respinto, la Roma e Garcia andranno avanti fino all’ultimo grado di giudizio.
C’è minore ottimismo, invece, per quanto riguarda le possibilità che venga accolto il ricorso contro la squalifica per un turno di Josè Cholevas. Tecnicamente non si potrebbe parlare di ricorso, ammesso solo per squalifiche superiori ad una giornata, ma la Roma contesterà dei vizi di forma. Quello più evidente è che il gestaccio che ha portato alla squalifica non è stato rilevato né dall’arbitro né dagli ispettori della procura federale, ma dalle immagini televisive: la Roma sosterrà che non trattandosi di prova tv, valida solo per falli di gioco, e visto che non c’è atteggiamento violento da parte del calciatore, i fotogrammi siano inammissibili. Ci sono una serie di precedenti, a sostegno della società giallorossa, che hanno fatto giurisprudenza: quello più clamoroso riguarda Cristian Chivu, che il 5 maggio del 2010, dopo una finale di coppa Italia contro la Roma, rivolse un doppio gestaccio ai tifosi che lo fischiavano. Fu deferito cinque mesi dopo e multato ma non squalificato. Solo una multa anche per Mario Balotelli dopo un derby Milan-Inter (24 febbraio 2013)