La penna degli Altri 03/12/2014 09:14
C’è voglia di bunker: Paletta o Chiriches per la retroguardia
GASPORT (D. STOPPINI) - Avviso a chi poco ama i salotti del calciomercato, a 29 giorni dal via della sessione invernale: meglio gustarsi queste ore di calma, di voci tutto sommato controllate, di un interesse molto...disinteressato. Perché tra 8 giorni tutto sarà diverso. Tra 8 giorni (anche) il mondo Roma sarà travolto dalla frenesia di una squadra da ritoccare, rimodellare, in definitiva migliorare. Già, ma come? Pazienza fino a giovedì prossimo, al post Manchester City. Perché quella partita orienterà in un senso o nell’altro i discorsi del mercato giallorosso. Perché un conto sarebbe passare il turno, dunque fare i conti con la Champions anche a febbraio, magari con 9 milioni di euro circa in più nelle casse. E un altro sarebbe invece ragionare con l’idea di dover gestire «solamente» la corsa scudetto.
AL CENTRO Il discorso è chiaro, Rudi Garcia e la dirigenza hanno già affrontato l’argomento. C’è un piano A e un piano B. I ruoli sono chiari: centrale difensivo e terzino, possibilmente in grado di coprire entrambe le fasce. Con la Champions Sabatini andrebbe a caccia di tutte e due le pedine, in caso di eliminazione probabile che a Trigoria arrivi solo il centrale (a meno che Cole non trovi un’altra sistemazione). Di sicuro a Garcia serve un difensore che faccia compagnia a Manolas, Astori e YangaMbiwa, ora che Castan ha problemi ben più seri da affrontare. E il più vicino all’approdo in giallorosso oggi è Vlad Chiriches, romeno del Tottenham: il suo agente è stato a Trigoria di recente, con Sabatini c’è stata più di una chiacchierata, l’ok del giocatore c’è già, con il club londinese il prestito con diritto di riscatto è un’opzione più che praticabile. Chiriches è un pallino di Sabatini: è stato vicino alla Roma la scorsa estate e anche un anno fa a gennaio, quando Garcia voleva un centrale al posto di Burdisso e alla fine dal Brasile arrivò Toloi. Ma siccome nel calcio non si inventa niente — «faremo qualcosa di già verificato», ha detto proprio Sabatini la scorsa settimana — nelle ultime ore è tornato di moda il nome di Gabriel Paletta del Parma. È stato a un passo dalla Roma ad agosto, prima che il club virasse su YangaMbiwa. Ieri il suo agente, Guastadisegno, ha dichiarato: «Sicuramente Paletta lascerà Parma, a gennaio o a giugno». E le difficoltà societarie del club gialloblù certo non ostacolano l’operazione. E poi c’è il terzo nome, un vecchio obiettivo di Sabatini: nonostante gli ultimi report non siano positivi, il d.s. non ha mai perso di vista il colombiano Balanta del River Plate, che ha il vantaggio di saper giocare anche in fascia sinistra.
IN FASCIA Ma il discorso terzino merita un capitolo a parte. Molto dipende anche da Cole, che non ha ancora respinto il corteggiamento della Mls. Qualora l’inglese partisse, anche di fronte all’esplosione di Holebas, Sabatini sarebbe costretto a cercare sul mercato un rinforzo. E il sogno è lo stesso da sempre: Darmian del Torino, in grado di giocare sia a destra sia a sinistra. C’è poi l’opzione Johnson, in uscita dal Liverpool. E sbagliato sarebbe scartare a priori il nome di Santon, che ha lo stesso agente di Cole. Il resto? Occasioni, non priorità. Detto che Rabiot resta monitorato, in attacco qualora uscisse Borriello (anche lui ha richieste dagli Usa) Sabatini andrebbe a caccia di un ritocco. Magari quell’Ezequiel Ponce, classe 1997, per il quale il d.s. avrebbe incontrato a Roma il vicepresidente del Newell’s Old Boys, Jorge Riccobelli. E in porta? Fino a giugno nulla sarà toccato. Poi forse sarà Neto. Poi Skorupski andrà a giocare. Ma quello è futuro anteriore. Meglio pensare al prossimo: dall’11 sarà musica vera.