La penna degli Altri 25/11/2014 08:54
Rudi: «Un pareggio mi starebbe bene»
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Il pareggio potrebbe comunque tornare utile per andare avanti, anche se pure qui giocheremo per vincere. Come facciamo sempre». Garcia guarda la classifica del gruppo E. La Roma è seconda dalla giornata numero 2, dopo essere stata in testa alla prima, proprio grazie alla cinquina infilata nella porta di Akinfeev. E il punto, dunque, non è da disprezzare. Anche perché con la rosa ridotta al minimo e la difesa che difficilmente sarà allestita con specialisti, all'Arena Khimki non si può davvero buttare niente.
OLIMPICO UGUALE CASSAFORTE Se in campionato, con 6 successi su 6 gare (e 0 reti subite), la Roma non sbaglia un colpo quando gioca in casa, è altrettanto vero che la qualificazione agli ottavi in un modo o nell'altro uscirà dallo stadio sotto la collina di Monte Mario. «Abbiamo il destino nelle nostre mani. E un vantaggio: il risultato dell’andata. Anche se pensiamo solo alla quinta partita e non alle quattro precedenti». Quel 5 a 1 fa, ad oggi, la differenza con il Cska che ha gli stessi punti (4). Se stasera non sarà chiuso il discorso, allora diventerà decisiva l'ultima sfida, il 10 dicembre all'Olimpico, contro il City. «Dopo il sorteggio nessuno pensava che per noi, a questo punto, ci fosse la possibilità di passare il turno. Se siamo arrivati a giocarci qui la qualificazione vuole dire che abbiamo fatto in pieno il nostro dovere e che dobbiamo continuare così. Proveremo a vincere, ma sarà dura. Se riprendete le mie dichiarazioni dopo la prima partita, ho detto subito che il Cska era una squadra forte e che avrebbe fatto risultati. Non mi sono sbagliato».
OPZIONI E TENTAZIONI Il sistema di gioco, se cambierà, non dovrà snaturare la Roma. «La cosa importante è che la squadra sia pronta. E non solo a iniziare con un altro modulo, ma anche a modificarlo in corsa. Sempre con lo stesso atteggiamento mentale e quindi con l'obiettivo di creare problemi all’avversario. E’ la motivazione principale». Se in difesa le soluzioni sono poche e conosciute, a centrocampo e in attacco il francese si può sbizzarrire. Dal 4-4-3 al 4-4-2, passando per il 4-1-4-1: «Servirà un terzino destro: Somma o Florenzi o un altro che mi tengo per me». Anche perché i titolari a destra sono out. Evita di prendersela con Maicon in pubblico: «Lui non è ancora pronto per giocare, anche perché non si è allenato mai con la squadra. Avevo previsto di portare tutti quelli che avevano almeno una chance di giocare, pure Torosidis aveva il biglietto aereo. Domenica in allenamento li abbiamo valutati entrambi. Nessuno sarebbe stato utile per una gara come questa». L'Arena Khimki, senza pubblico, fa meno paura. «Una partita a porte chiuse, però, per grande fortuna, non accade quasi mai: una gara senza tifosi non è vero calcio. La cosa che mi auguro è che voi, contrariamente al solito, ascoltiate tutti i discorsi che si fanno in campo: io non voglio una squadra muta ma che parli in campo. Vedrete che le informazioni corrono tanto, almeno come i giocatori».
Garcia scherza e si diverte. Sembra sereno. Dopo 2 mesi e 5 viaggi a vuoto (3 sconfitte a Torino, Napoli e Monaco, più i 2 pari di Manchester e Genova), la Roma è tornata a vincere fuori casa. «Fare un bilancio sulle trasferte, quando si è giocato sui campi del City, del Bayern e del Napoli, mi sembra un po’ riduttivo». Nessun accenno alla Juve. «Bisogna guardare da inizio stagione: non abbiamo fatto tutto perfetto ma abbastanza bene per essere in corsa per tutto».