La penna degli Altri 16/11/2014 10:31
Garcia: "La Roma merita voti alti. La Champions sarà la ciliegina"
CORSERA (G. PIACENTINI) - «Dobbiamo festeggiare qualcosa con i tifosi, speriamo che succeda già quest’anno». Il campionato è fermo ma Rudi Garcia, in un’intervista a Roma Tv, ne approfitta per fare un primo bilancio della stagione. «La Roma – le parole del tecnico – è in corsa per tutto: siamo secondi in campionato, e ho anche cancellato in parte la gara con la Juventus, che rimane la favorita. Noi però siamo sulla strada giusta, la qualificazione agli ottavi di Champions può essere la ciliegina sulla torta. Partendo dalla quarta fascia siamo stati inseriti in un girone di ferro e non credevo che dopo quattro partite, di cui due contro il Bayern Monaco e una in trasferta a Manchester, saremmo stati secondi. Dobbiamo ancora crescere sul piano mentale, ma è possibile superare il turno». Il momento di difficoltà sembra passato. «Il gioco è sempre lo stesso, ci appoggiamo su questa cosa. A parte il primo tempo con il Napoli, in cui non siamo entrati bene in campo, non ho nessun rimpianto: col Bayern in casa abbiamo fatto il nostro gioco, rischiando anche di pareggiare con Gervinho».
Guardando indietro all’inizio della sua avventura romanista, non molti avrebbero immaginato che in poco tempo avrebbe portato la squadra ad un tale livello di competitività. «Ricordo che le cose non erano semplici, possiamo essere fieri di ciò che abbiamo fatto non riposandoci, perché il futuro è da scrivere ed è meglio guardare avanti». Il suo futuro sarà ancora giallorosso, almeno per qualche anno la nazionale francese può attendere. «Fare il c.t. è un altro mestiere perché non hai la tua squadra tutti i giorni e per ora non mi interessa. Forse un giorno, quando avrò bisogno di tirare un po’ il fiato e vivere con meno pressione». Che a Roma, di certo, non gli manca: la differenza con Lille, in questo senso, è stata subito evidente. In Francia poteva permettersi di mostrare il suo lato più «umano», come nel famoso video in cui suonava la chitarra. «L’ho fatto a Lille: può essere usato in modo cattivo e non mi piace. C’è un Garcia privato che è diverso da quello che conosce la gente: amo la mia famiglia, fare scherzi con gli amici e questa cosa può essere positiva e negativa. Oggi con internet è pericoloso: quello che mi dà fastidio è l’utilizzo che ne possono fare i media, però sentire De Rossi dire “Pensavo fosse arrivato un chitarrista, invece è arrivato un allenatore” è una cosa bella». Molto bello anche il rapporto con i tifosi. «È una cosa su cui mi sono trovato a riflettere in settimana, ritirando un premio all’università: quando parliamo di ambiente a Roma sembra che parliamo di un fantasma. Invece l’ambiente sono i tifosi, che credono nella squadra e ci danno la carica: sono unici».