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La penna degli Altri 12/10/2014 11:20

Un ottimismo da ministro. "Vinceremo la Champions e domineremo in Europa"

Cavalieri Roma

GASPORT (M. CALABRESI) - La Roma giallorossa si accorse di lui il 1° marzo scorso: la sera Roma-Inter all’Olimpico, dopo il Congresso del Partito Socialista Europeo all’Eur. E un intervento, quello di Frans Timmermans, che spiazzò tutti. «L’anima della nostra Europa la vedrò stasera quando andrò all’Olimpico. Sì, perché sono romano e romanista». Ma come? Il ministro degli esteri olandese romano e romanista? Eh già: «Da ragazzo ho vissuto a Roma, a Tomba di Nerone», confessa Timmermans, che sette mesi dopo è tornato nella Capitale per diventare Cavaliere della Roma.

IL MITO DI FALCAO - Proprio perché è vissuto a Roma, Timmermans parla un italiano perfetto. Imparato negli anni 70: «Andavo con gli amici a vedere le partite della Roma, ma l’ho seguita dappertutto. In quegli anni, la Roma era un evento sociale, anche se l’altra squadra che si trova in à (non nomina mai la Lazio, ndr ) era molto forte». Con Falcao, il definitivo colpo di fulmine e ora, con , anche un po’ d’Olanda nella sua squadra del cuore: «Fa piacere che ci sia un olandese, per lo più uno così bravo. Lo conosco, Kevin, è simpatico, ha una potenza incredibile e darà forza alla Roma. Quest’anno vinceremo lo scudetto, ne sono certo». Al momento della nomina, va anche oltre, alla faccia della scaramanzia: «Vinceremo la , anche perché questa dirigenza ha l’idea di dominare l’Europa». Vicino a Timmermans c’è il d.g. , che ci scherza su: «Una parata ad Amsterdam (dove si giocherà la finale, ndr )? No, se vinciamo la festeggiamo in tutte le à d’Europa».

TOTTI E  - Dal 1° novembre, Timmermans sarà primo vicepresidente della Commissione Europea; Massimo D’Alema prova a prenderlo sotto braccio e parlargli di politica, ma ieri per l’olandese era un giorno diverso. Anche perché si è goduto quello che, a detta sua, all’estero non è un fenomeno diffuso: «La Roma e i suoi progetti non hanno ancora attenzione. La gente è sorpresa nel vederla giocare così, ma presto non si stupirà più. Anche perché c’è , per cui ho tremenda ammirazione. Lui è un esempio per l’Europa. E le sue parole dopo -Roma, che io non voglio commentare, per me pesano. Dico solo che mi ha fatto male vedere certe cose; se parlassi, sarei poco diplomatico». Ma la Roma di Timmermans non è solo : «Avete visto ? E mi piace pure ». Se davvero la profezia del ministro si avverasse, chi si stupirebbe di rivederlo a Roma verso fine maggio, magari al Circo Massimo?

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