La penna degli Altri 07/10/2014 09:39
Schiaffi, sputi, offese. E anche all’aeroporto parte il coro anti-Roma
GASPORT (M. CECCHINI) - Avete presente lo stile sabaudo? Bene, dimenticate tutto. Lo spettacolo offerto da Juve-Roma – col relativo effetto domino giunto persino all’aeroporto di Caselle – ha certificato come ormai l’Italia del tifo sia unita sotto una sola bandiera: l’intolleranza.
Schiaffi e sputi Il racconto di giocatori e tecnici della Roma su quanto capitato in tribuna allo Juventus Stadium è dettagliatissimo. Dietro la panchina giallorossa erano seduti gli infortunati: De Rossi, De Sanctis, Borriello, Astori e Strootman, ma il primo a rimanere vittima d’insulti è stato Ljajic. «Zingaro di merda» è stato l’epiteto più gettonato e al suo indirizzo sono volati anche sputi. Poi è stata la volta di Strootman, a cui veniva detto: «Zoppo, dove hai lasciato la stampella? Tanto hai finito la carriera ». L’olandese però a un certo punto si è rivoltato, facendo anche il gesto dell’ombrello. Anche De Rossi è finito nel mirino, «reo» di sostenere i compagni e così, dopo aver ricevuto insulti, si è vendicato «dedicando» i gol ai più scalmanati. De Sanctis, a sua volta, a chi esagerava ha fatto capire: dimmi quello che vuoi, ma non ti azzardare a toccarmi. Purtroppo invece è successo a Guido Nanni, preparatore dei portieri, e Vito Scala, preparatore di Totti, che al momento della prima rete di Tevez hanno ricevuto uno schiaffo in testa. A quel punto i due, insieme ai preparatori Chinnici e Rongoni, erano pronti a scavalcare il plexiglas per farsi giustizia, ma è intervenuta la Digos che li ha fermati informandoli di aver identificato l’aggressore a cui sarebbe stato comminato un daspo. Un tifoso, addirittura, ha tentato di invadere l’area dei giocatori giallorossi.
Scuse ufficiose Ma anche un uomo della Digos ha creato problemi, tant’è che l’ispettore di Lega si è lamentato del numero eccessivo dei funzionari Digos e del loro tifo «bianconero», avendo anche un battibecco. Non basta. Dopo l’espulsione, Garcia si è messo dietro la panchina prendendo valanghe d’insulti per dare indicazioni a Fichaux, che le riferiva a Bompard in panchina. Ebbene, ad un certo punto si è scontrato con uno steward che lo rimproverava. Replica semplice: lei perché non fa il suo dovere e non fa smettere chi m’insulta? Alla fine, se il team manager Scaglia, esasperato, mostrava il dito medio ai più facinorosi, anche i funzionari dell’ufficio stampa hanno avuto la loro razione di sputi. Alla luce di tutto ciò, nessuna meraviglia che alcuni dirigenti bianconeri, in via informale, si siano scusati con gli omologhi romanisti, che però alla fine sono rimasti della loro idea: il clima allo Stadium è intimidatorio.
Scandalo Caselle Ma il calvario dei giallorossi non era finito. Arrivati in tarda serata a Caselle per imbarcarsi sul charter per Roma, hanno trovato passeggeri e tifosi pronti a prenderli in giro. Qualche esagitato si è incredibilmente impossessato di uno dei microfoni dell’aeroporto per cominciare la litania delle prese in giro («Perdenti, non vincete mai») a tutto volume. Tutto questo a Torino, Italia. Anno di Grazia (?) 2014.