La penna degli Altri 13/10/2014 09:20
Roma, mal di Nazionale
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Siamo alle solite. Infortunio in nazionale e niente impegni con la maglia della Roma. Storia vecchia, ma sempre d’attualità. Con relative polemiche, più o meno ovattate. Ultimo caso, in ordine di tempo, quello di Seydou Keita, che sarà domani a Roma. Il maliano si è fatto male (guai al polpaccio: i primi esami hanno evidenziato una lesione, si va verso un stop lungo) sabato contro l’Etiopia. Così rischia di saltare parecchie partite: domani altri accertamenti. La Roma, che paga lo stipendio del giocatore, deve pagare anche il suo stop figlio della Nazionale. Nel caso di Keita, oltre tutto, c’è una colpa specifica del centrocampista, come ha ammesso lui stesso con disarmante sincerità. «Ho deciso di correre un rischio, perché avevo già accusato dolori durante l'allenamento quando siamo arrivati in Etiopia e avrei potuto gestire diversamente tutto questo. Ma era una partita molto importante per la nazionale e per il Mali... Per il Paese dobbiamo fare tutto il possibile», ha confidato al sito malifootball.com. «Se ho preso un grosso rischio per il Mali? Sì, se fossi stato in Europa forse non avrei giocato. Ma è sempre qualcosa di speciale giocare per la nazionale. Spero solo che l'infortunio non sia troppo grave. I controlli ci diranno di più. Dopo mi impegnerò a curarmi per non saltare molte partite con il mio club. Ero in un buon momento nella Roma, è un peccato che debba restare fuori proprio ora». E ancora. «Spero con tutto il cuore che non sia troppo grave. Si tratta di una lesione al polpaccio. Dubito che sarò disponibile per la sfida con l'Etiopia di mercoledì a Bamako, ma anche per la prossima giornata di campionato con la Roma».
RUDI CON IL FIATO SOSPESO Non è la prima volta, si diceva, che un giocatore impegnato in Nazionale sia costretto a fare i conti con un infortunio. «Io sono felice che i miei giocatori vengano convocati nelle loro nazionali, ma ogni volta spero che tornino a Trigoria in buone condizioni », ha spiegato più volte Garcia. Che dall’inizio della stagione, complici le nazionali e no, ha dovuto fare i conti con troppi stop, soprattutto di natura muscolare. E così mentre sta per ritrovare De Rossi, ora rischia di dover rinunciare a Keita, miglior uomo in giallorosso nelle ultime partite. Sarà anche vero (e lo è), che la rosa della Roma è ampia, ma con davanti la prospettiva di dover giocare 7 partite in 23 giorni ci sarebbe bisogno di tutti. Nessuno escluso. Per consentire al tecnico francese di fare un’adeguata rotazione di uomini e forze tra campionato e Champions League.Unturn over che è obbligato e, al tempo stesso, naturale. A questo proposito, va ricordato che Manolas è squalificato per due turni in campionato, che Castan è fermo ai box a tempo (per ora) indeterminato, che Holebas ha terminato la partita di Torino con un problema muscolare (strano...), che Strootman e Balzaretti non possono ancora essere tenuti in considerazione, così come Borriello. Se non altro, De Rossi, Astori e De Sanctis sono sulla via del rientro, già a partire dalla partita di sabato (ore 18) contro il Chievo. Ma prima di fare altri discorsi, Rudi dovrà aspettare il rientro di tutti i suoi nazionali, 10, sparsi in giro per il mondo. L’ultimo a tornare dovrebbe essere Gervinho, impegnato mercoledì ad Abjdian con la Costa d’Avorio contro il DR Congo. Sarà a Trigoria, se tutto andrà bene, soltanto giovedì, con il Chievo già all’orizzonte.