La penna degli Altri 29/10/2014 08:55
La Roma e il professore Keita: «Qui sono rinato»
CORSERA (G. PIACENTINI) - Da quando non c’è lui, qualcosa sembra essersi inceppato nel meccanismo perfetto che era la Roma di inizio stagione. Nelle tre gare giocate senza Seydou Keita, la formazione giallorossa ha ottenuto una vittoria (Chievo), un pareggio (Sampdoria) e la sconfitta col Bayern Monaco. Per questo il ritorno del centrocampista maliano, ex Barcellona, è stato accolto col sorriso da Rudi Garcia, che recupera il suo terzo capitano e allo stesso tempo ha la possibilità di alternare gli uomini a centrocampo.
Contro il Cesena, domani sera all’Olimpico nel turno infrasettimanale di campionato (ore 20.45) potrebbe restare fuori Radja Nainggolan, con Keita al fianco di De Rossi. «Seydou - le parole del tecnico Garcia in conferenza - è pronto e può giocare in ogni ruolo del centrocampo, al pari di Daniele. Possono giocare anche più offensivi, cercando i gol e gli assist: non c’è alcun problema per la loro convivenza. Keita è al 100%, non è stato fuori per tanto tempo e può iniziare la partita per essere magari risparmiato a gara in corso, se il risultato dovesse permetterlo». Che in così poco tempo diventasse un calciatore tanto importante per l’economia della Roma, probabilmente non lo immaginava nemmeno lo stesso Keita, che ha concesso una lunga intervista a France Football in cui racconta i suoi primi mesi in giallorosso. «In Italia – le sue parole – mi chiamano il professore. Fa piacere, ma è come se mi scoprissero solo ora quando invece ho vinto molti trofei e fatto parte della miglior squadra della storia del calcio internazionale. A Barcellona il clima era più calmo, a Roma non posso nemmeno respirare. La cosa non mi infastidisce ma so anche che quando le cose andranno meno bene in campo, la musica cambierà».
Si è ambientato in fretta. «Il nostro è un gruppo unito, comunichiamo molto tra di noi, restiamo sempre in contatto, anche solo per ricordarci gli orari degli allenamenti. E ci ritroviamo spesso a tavola. So già che non giocherò tutte le partite e in ogni caso non è quel che voglio: giocare è la conseguenza del lavoro quotidiano. L’allenatore sceglie i migliori e penso di farne parte. Sono fiero che Garcia mi abbia affidato la fascia in assenza di Totti e De Rossi, sa come lavoro e capisce che i compagni di squadra si fidano. Il mister è una persona piacevole e carismatica e ascolta molto, evitando di trattare i più anziani come ragazzini. Sa esattamente come parlare a giocatori del calibro di Totti. Francesco non è un capitano che urla e parla in continuazione, ma ha ancora l’anima del ragazzino che scherza con tutti. Quel che fa a 38 anni è eccezionale, mi piacerebbe poter fare lo stesso».
La scorsa estate ha firmato un contratto annuale con la Roma, ma visto il suo rendimento il rinnovo dovrebbe essere solo una formalità. «I giallorossi mi cercavano da tempo e mi proponevano pure un anno di contratto, più uno in opzione, ma ho preferito firmare per una sola stagione. Dal calcio però non mi aspetto più nulla, o quasi. Ormai non ho più vent’anni. Pallotta? Un grande presidente, abituato al ruolo». Buone notizie da Mattia Destro, che ieri si è allenato regolarmente e giocherà al fianco di Gervinho e di uno tra Iturbe (favorito) e Ljajic. Un turno di riposo per Francesco Totti, che tornerà titolare a Napoli.