La penna degli Altri 09/10/2014 09:46
E il capitano è deluso da Nedved
Viene descritto come deluso, più che arrabbiato, dalle reazioni che hanno suscitato le sue parole al termine di Juve-Roma. Inevitabile che gli affondi che arrivano (e continuano ad arrivare) dal mondo Juve abbiano infastidito Francesco Totti. A distanza di quattro giorni il capitano giallorosso resta sulle sue posizioni. Nessuna intenzione di ritrattare o di replicare. Il suo non era un atto di ostilità nei confronti della Juventus attuale, ma un’analisi complessiva dei vent’anni vissuti da romanista contro la rivale di sempre, in cui spesso le polemiche hanno preso il sopravvento sul calcio giocato.
Ma mentre l’uscita di ieri di Morata non lo disturba, Totti si sarebbe aspettato un atteggiamento diverso da Pavel Nedved. Non tanto come dirigente della Juventus quanto per il suo passato di grande calciatore. Frasi come «Totti parla così perché non ha mai giocato in una grande squadra come la Juve» oppure «Se un calciatore della mia squadra parla così alla sesta giornata forse non resta capitano» gli sono sembrate fuori luogo.
Il numero 10 giallorosso avrebbe apprezzato un intervento della Juventus nei confronti dei propri tifosi, che hanno avuto comportamenti violenti e incivili contro i componenti della panchina della Roma. Comunque anche stavolta il capitano non passerà oltre: seguendo l’indicazione del presidente Pallotta. Totti non ha voglia di creare una contrapposizione tra il suo ragionamento e quello della società, rendendosi perfettamente conto del ruolo istituzionale che spetta alla proprietà e ai dirigenti. Chi pensa a una frattura tra capitano e vertici societari, dopo la replica "soft" di Pallotta, sbaglia di grosso. Ma Totti, da capitano, non smetterà di manifestare malumore nei confronti di ciò che può danneggiare lui e la squadra: negli spogliatoi di Torino molti dei suoi compagni erano agitati e pronti a prendere una posizione durissima contro l’arbitraggio di Rocchi. E’ stato Totti a mettere la faccia davanti alle telecamere, proprio per rappresentare la rabbia del gruppo con la necessaria autorevolezza, a costo di pagare in prima persona con il possibile deferimento. E all'orizzonte della ripresa del campionato, un altro primato si avvicina: con il rigore trasformato domenica scorsa Totti è arrivato a -8 dai 300 gol con la maglia della Roma.
(corsport)