La penna degli Altri 18/09/2014 11:18
Una diversità travolgente
CORSERA (M. SCONCERTI) - La Roma entra nella Champions alla sua maniera, spesso travolgente, quasi sempre diversa nelle idee di gioco. Restano dubbi sugli avversari, mai esistiti, ma il Cska è campione di Russia, ha alcuni diritti che non possono farlo ritenere chiuso nei limiti che la Roma ha mostrato. Bisogna soprattutto dare credito alle stranezze metodiche della Roma, una squadra di cui va giudicata la differenza prima ancora che la forza. In Europa, da Lisbona a Mosca, si gioca quasi tutti nello stesso modo.
Il vecchio 4-4-2 con le sue piccole variazioni. La Roma ha un calcio italiano che viene reso prezioso da continui cambi di ritmo. Le folate della Roma sono studiate, previste. Non è obbligatorio portino sempre lo stesso risultato, ma mettono davanti agli altri una squadra quasi schizofrenica, lenta a tratti e in altri velocissima. È un contropiede continuo anche quando si è già all’attacco perché mai fatto allo stesso ritmo. Un gioco del genere lo fece Eriksson una trentina di anni fa e vinse fuori dall’Italia con squadre quasi minori. Garcia torna a prendere di petto gli avversari ma aggirandoli dai lati. Gervinho è un giocatore atipico, la sorpresa della sorpresa. Non sei mai sicuro del suo risultato, ma puoi star certo del disorientamento che porterà.
Il 50 per cento delle occasioni della Roma anche stavolta è venuto dai vuoti causati in difesa dal raddoppio di marcatura su di lui. L’errore è cercare nella Roma il fuoriclasse. Forse nell’esattezza del termine non c’è. Ma esiste una qualità media altissima. Non si può giocare molto veloci se non si ha il talento per controllare la palla. Questo connubio mette la Roma di Garcia abbastanza fuori discussione. È italiana di principio (cerca comunque il contropiede) e universale nel fondo. Una piccola esclusiva che non esiste in Europa. Questo come al solito non vuol dire che è destinata a vincere, ma che sarà interessante vedere dove questa differenza porterà.