La penna degli Altri 05/09/2014 10:20
Stadio, via libera del Comune. Vincoli su Pallotta e la società
GASPORT (D. STOPPINI) - Pubblico interesse, ok. E pubblici colpi di scena, fughe in avanti e marce indietro. Il nuovo stadio della Roma ha ottenuto il via libera del Comune, la delibera di Giunta è stata firmata ieri alle 20. Un via libera condizionato, la sintesi di una trattativa sul punto di saltare nella notte tra mercoledì e giovedì. Poi la schiarita, al punto di far dire a Marino che «entro 8-10 mesi partirà uno dei cantieri più grandi d’Italia, con 3mila posti di lavoro durante la realizzazione e altrettanti successivamente. Totti giocherà la prima partita a Tor di Valle nel 2017. A patto che tutte le opere pubbliche (metro B, ponte pedonale sul Tevere, svincoli stradali e parco, ndr) siano ultimate».
LA NOTTE Ma il nodo che ha rischiato di far saltare l’accordo era quello della proprietà: da una parte l’As Roma, dall’altra lo stadio in una NewCo creata da Pallotta, alla quale la società sportiva verserà un canone di 2 milioni per 30 anni. Alle 23 di mercoledì Mark Pannes (a capo della NewCo) aveva lasciato la riunione in Campidoglio sbattendo la porta: Pallotta, furibondo al telefono, non accettava la clausola da 160 milioni di euro, cifra che avrebbe dovuto versare al Comune qualora in futuro avesse deciso di vendere separatamente la Roma e l’impianto. Una «tagliola» che, secondo la proprietà Usa, avrebbe impedito di accedere a qualsiasi tipo di finanziamento. Intorno all’1.30 di giovedì la schiarita: la Roma accetta la clausola, ma chiede e ottiene che la cifra non venga scritta in delibera. Il valore resta comunque oggettivo: il 66% del plusvalore tra un’area prima destinata ad attività sportiva e ora edificabile.
IL VINCOLO Tutto fatto? Non proprio. Perché nel pomeriggio il d.g. Baldissoni, lo stesso Pannes e il costruttore Parnasi vanno in Campidoglio per «marcare» la delibera. La clausola di indissolubilità avrà valore per 30 anni, periodo nel quale l’As Roma avrà comunque una prelazione sull’acquisto. E, novità non in delibera ma scritta in una lettera d’intenti di Pallotta: tra la Roma e la NewCo ci sarà una joint venture. Il club, oltre a tutti i ricavi dei match, beneficerà di una percentuale (il Comune ha suggerito il 10%) degli introiti da eventi non sportivi. Così Marino ha messo il bollino di pubblico interesse su Tor di Valle. E ora? Dopo i progetti definitivi, via alla conferenza dei servizi regionale. Altro giro, altra partita delicata. Il debutto, in ogni caso, è stato vincente .