La penna degli Altri 13/09/2014 11:17

Riforme, si parte

tavecchio

IL MESSAGGERO (E. BERNARDINI) - Tante idee e buoni propositi, di concreto ancora nulla. Nessuna decisione presa, nessuna data decisa. Solo la conferma che tante sono le cose da cambiare e forti sono le motivazioni per rilanciare il calcio italiano. L’unica vera notizia è la nomina di Michele Uva, già della Coni servizi, come nuovo , sostituisce Antonello Valentini e sarà operativo a partire da lunedì 15 settembre. La squadra c’è, le riforme arriveranno.

BRACCIO  È stato un consiglio federale particolarmente rapido a dispetto delle tante riforme che nei fatti dovranno cambiare il calcio italiano. Onnipresente Lotito stavolta seduto addirittura alla destra di Tavecchio. Il numero uno della Lazio è presente come consigliere con delega alle riforme e in virtù di questo ruolo risponde a tutte le domande. Chiarita anche la sua presenza in Nazionale, ha una delega come accompagnatore. «In campo con la nazionale comanda » assicura il presidente della , Andrea Agnelli, in quel di Misano. A Tavecchio resta il compito di spiegare la linea politica: «È l’inizio di una nuova Governace federale. Apriamo una stagione delle riforme e dell’organizzazione federale con criteri moderni e sburocratizzati». 

RIFORMA DEI CAMPIONATI Primo punto in programma è la riduzione delle squadre dei massimi campionati: serie A a 18 squadre, serie B a 18 o 20, Lega Pro non si ancora (ora è a 60, vorrebbero scendere a 40 ma il numero uno Macalli fa opposizione). Tavecchio vuole riuscirci in tre anni: «È la madre di tutte le battaglie». Poi la parola passa a Lotito che spiega: «La riforma dei campionati consente l’auto-consistenza economico finanziaria di tutto il sistema». 

ROSE ED EXTRACOMUNITARI Parallelamente alla riduzione dei club ci sarà anche quella delle rose a 25 giocatori, con 8 calciatori provenienti dai vivai. Quattro dovranno venire obbligatoriamente dal settore giovanile del club, gli altri quattro potranno essere scelti tra gli altri vivai nazionali. Un modo per valorizzare il made in Italy. Ma a vederla bene sembra un po’ una scopiazzatura della Premier. «La riforma vogliamo farla partire già dal prossimo campionato -annuncia Lotito- accompagnando gradualmente quei club che hanno rose extra-large». Una riforma che trova d’accordo anche la stessa Assocalciatori che forse non ha valutato bene il rovescio della medaglia: i tanti giocatori che potrebbero rimanere disoccupati. 
L’invasione degli stranieri ormai è un problema con il quale il campionato italiano si trova a fare i conti. Ora però si vuole dare un taglio al passato. Spesso infatti dietro l’acquisto di un calciatore extracomunitario si nascondono traffici non proprio cristallini. E allora uno dei due extracomunitari dovrà avere un curriculum di rispetto, presenze in nazionale e provenienza da club di prestigio. «Noi -spiega Tavecchio- andiamo a mettere il naso nelle loro scelte che prima non erano valutabili. Se uno viene dall’Argentina è un conto, un altro se viene da un paese calcisticamente non di livello». E pensare che il Costa Rica ha dato spettacolo nell’ultimo mondiale. 

MULTIPROPRIETÀ Non più seconde squadre ma multiproprietà. Il futuro è questo parola di Lotito, nella doppia veste di patron della Lazio e della Salernitana: «Sono l’unica forma per incrementare i ricavi e valorizzare i giovani». Resta il dubbio però che possano anche trasformarsi in un bacino dove ”scaricare” i giovani di troppo o i calciatori che non trovano spazio nelle rose delle squadre che militano nelle serie maggiori. Tema spinoso e ancora tutto da studiare. «Dobbiamo mettere a punto un sistema economico peculiare al sistema paese. Vogliamo avere la certezza del pagamento degli stipendi, il pagamento degli oneri previdenziali e fiscali e il pareggio di bilancio che è il vero nodo della questione» assicura Lotito.

CALCIO FEMMINILE Infine si è parlato del calcio femminile. «Non c’è obbligatorietà da parte delle società professionistiche. Abbiamo in mente un campionato a 12 squadre che dovranno essere associate alle società professionistiche. Il problema sarà di recuperare società di pari rango. Abasciatrice di questa iniziativa sarà Fiona May» spiega il presidente della Figc. Tavecchio ha due anni davanti, vuole lasciare un segno chiaro.