La penna degli Altri 05/09/2014 10:15
Nazionale, De Rossi: «Per me questa è una maglia sacra»
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Ho gli stessi gol di Toni e Vialli, due grandi attaccanti, ma nonmifermo. Tra due partite farò cento presenze. Continuo a ricevere onori da questa nazionale. Ancora mi emoziono. Questa maglia per me è sacra». De Rossi, 16 reti da centrocampista, promuove se stesso e i giovani.«Siamo ripartiti e in campo non c'erano solo trentenni. Lo spirito è quello giusto. Ci sono bastati quattro giorni per capire quanto sia dura con Conte. Poi in campo però raccogli i frutti. Cura maniacale di dettagli e profondità nei rapporti umani: questo è il nuovo ct. Mi raccontavano comeera proprio i compagni della Juve. Io, dopo l'eliminazione di Natal, avevo parlato di mezzo giocatori e invece è stata tirata fuori la storia delle figurine. Io parlavo in generale, ma mi è stata accollata. Non mi riferivo a un giocatore. Noi abbiamo bisogno di grandi uomini e grandi calciatori. Le porte non son o chiuse per nessuno: Balotelli o chi altro quando tornerà sarà accolto senza nessun tipo di problema».
PRIMA VOLTA «Era ora». Ciro Immobile, alla quinta presenza, finalmente fa centro in Nazionale. «Sono felice per il mio primo gol ufficiale con la maglia azzurra. La partita è andata bene, esattamente come l'avevamo preparata. Il ct lo conosco bene, è sempre il solito martello: pretende tanto dai giocatori ed è giusto così quando si indossa una maglia importante come questa. Lo scorso anno con Ventura facevo gli stessi movimenti». Zaza è raggiante dopo il debutto. «Con Immobile mi sono trovato alla grande. Se il pubblico mi ha applaudito vuol dire che ho fatto bene. Ora questa maglia non la voglio lasciare».
MESSAGGIO DISTENSIVO Sepp Blatter, presidente della Fifa, augura buon lavoro a Carlo Tavecchio, anche lui al debutto. Un' email che fa felice il presidente della Federcalcio. «Ho apprezzato molto. La Figc è una grande Federazione e la Fifa ha preso atto di questo». Ora aspetta la sentenza Uefa sulla sua gaffe: «Sono molto sereno. La Giustizia sportiva mi ha prosciolto ampiamente e se mi si chiamerà andrò e mi difenderò, dimostrando di non essere razzista ».