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La penna degli Altri 20/09/2014 10:59

Manolas da leader, Trigoria è già sua

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GASPORT (D. STOPPINI) - In fondo non c’è niente di più naturale, se chi ha lavorato per portarti a Roma è lo stesso amico che ogni giorno ti dà un passaggio in auto per raggiungere Trigoria. Nel dietro le quinte dell’esplosione di c’è anche Vasilis , greco come lui, una sorta di appendice del centrale che ha già stabilito un record: in tre partite ha fatto dimenticare . Non solo agli occhi dei tifosi — e forse basterebbe già — ma anche e soprattutto dentro Trigoria. si atteggia da leader. Si muove da leader. Con la personalità di uno che non ci pensa un attimo a prendere la parola con , a dialogare con , a scambiare opinioni con . Ecco , l’indispensabile. Per scelta, ancor prima che per necessità.

Predestinato -  Il compagno di viaggio di domani sarà Yanga Mbiwa: coppia mai vista, coppia provata ieri pomeriggio da a Trigoria. Sintonia cercasi. La sintonia con la Roma, quella c’è già. lo seguiva da due anni, a inizio agosto aveva provato a far credere altro, in realtà sotto sotto tramava per beffare la e l’, che aspettava il greco un minuto sì e l’altro pure a Londra per fare le visite mediche. Solo che a andava a genio l’idea Roma. E guai a mettersi contro un tipo così. Uno che gli esperti di scouting greci definivano «un carattere difficile da amministrare, crede estremamente in se stesso, nelle sue potenzialità e capacità, è molto grintoso ed in campo non fa sconti a nessuno». Parola di Giorgio Alafogiannis, osservatore ed ex compagno di Stelios , lo zio di Kostas, ex difensore pure lui, una bandiera del calcio greco. Chi l’ha visto giocare lo ricorda identico al nipote, che veste la maglia numero 44 perché il 4 non era disponibile, lo stesso 4 di Stelios appunto.

Caratteri duri entrambi - E allora guai a spaventarsi se domani giocherà la quarta partita consecutiva. Non è tipo che sente la fatica, neppure il dolore: una volta, con l’Aek, segnò all’Olympiacos con una mascella rotta. A fine partita rifiutò di andare in ospedale a farsi visitare. Il giorno dopo ce lo portarono di peso: tre ore di operazione per ricomporre la frattura. Uno così è un predestinato, quantomeno per entrare subito nel cuore dei tifosi. Per entrare a Trigoria con la propria auto, invece, c’è ancora bisogno di aspettare.

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