La penna degli Altri 08/09/2014 10:08
Maicon cacciato da Dunga
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Estate 2013, Maicon arriva alla Roma con lo stimolo di riconquistare la Seleçao e prendersi il Mondiale dei Mondiali in Brasile. Operazione riuscita: il terzino disputa un’ottima stagione e finisce tra i convocati di Scolari. Estate 2014, il ritorno nella Seleçao, dopo il Mondiale dei Mondiali andato in malora, poteva essere l’ennesimo appiglio di Rudi Garcia per riavere, il secondo anno consecutivo, l’esterno brasiliano bello pimpante per puntare allo scudetto e comunque a una stagione ad alto livello. Missione quasi riuscita, tanto che Maicon, dopo circa un mese in naftalina a Trigoria (mai un allenamento con la squadra, un ginocchio così e così, solo fisioterapia e qualche differenziato), è tornato a vestire all’improvviso la maglia della Seleçao (prima di quella della Roma), convocato dal nuovo (e vecchio) ct Dunga. Maicon ha giocato persino novanta minuti contro la Colombia sabato scorso e a Roma (a Trigoria) hanno detto che era tutto normale, pensando principalmente al recupero del calciatore, che nel frattempo si è beccato una bella dose di insulti dai tifosi della Roma.
RITARDI E TRADIMENTI Poco normale è ciò che è successo ieri. Maicon è stato cacciato dalla Seleçao. «Indisciplina, problemi interni», fanno sapere dal ritiro dei verdeoro. A Trigoria sono rimasti sorpresi. Quando è rimbalzata in Italia la notizia del provvedimento disciplinare, la società giallorossa sapeva poco e niente. Se non altro, ha visto la cosa con l’ennesimo ottimismo: quantomeno Maicon torna presto a Roma. Sì, ma quando? E in che condizioni? Non buonissime, a quanto pare. Ad annunciare l’allontanamento diMaicon dal ritiro della Nazionale brasiliana negli stati Uniti (al suo posto, per l’amichevole di domani contro l’Ecuador, Fabinho del Monaco, che era impegnato con l’under 21), Gilmar Rinaldi ( coordinatore delle nazionali brasiliane) che, tanto per ricordare, non ha un buonissimorapporto con l’attuale procuratore dell’esterno brasiliano, reo, a suo dire, di avergli sfilato dalle mani Adriano (finito alla Roma). «Ringrazio Maicon per essersi unito alla Selecao,ma ora è stato liberato, non rientrando più nei piani della Nazionale. È stato un problema interno, i motivi del suo allontanamento sono personali e non risponderò alle domande sull’argomento e mi piacerebbe che non facciate domande nemmeno ai giocatori », le parole di Rinaldi. Ma cosa avrà mai combinato Maicon? Ha litigato con Dunga? Pare proprio di sì, per quanto combinato dopo la partita contro la Colombia, ad esempio rientrando in ritardo in albergo dopo le ore di libertà concesse dal ct e per aver tenuto - in quell’occasione - un comportamento “vizioso” e poco professionale. Il ct si è sentito tradito da quello che considerava un amico e uno dei pochi senatori a cui affidare la ricostruzione del Brasile e gli ha detto che non lo convocherà mai più. La Roma aspetta di parlare col calciatore per capire di più e lo attende per oggi. Per ora nessuno prende posizione a Trigoria. La sorella di Maicon, Erla Carla, invece sì. «Ha problemi personali e fisici seri, attraversa un momento difficile ». Quindi dal caso tecnico al caso umano.
LA STAGIONE COMINCIA MALE La Seleçao salta improvvisamente. Ora che ne sarà del terzino giallorosso, tra l’altro alle prese con il rinnovo (che non arriva e chissà se mai arriverà) del contratto con la Roma? C’è timore, soprattutto perché la forza di questo calciatore è sempre stata - oltre che tecnica ovviamente - nel carattere. E un Maicon spento, poco stimolato e in più che - come sembra - non conduce una vita da atleta, non aiuta il lavoro di Garcia e soprattutto non aiuta se stesso, perché ad agosto il club con lui è stato chiaro: facci vedere se sei il Maicon dello scorso anno e il contratto sarà una conseguenza naturale. Ma per adesso, sono stati fatti solo passi indietro.