La penna degli Altri 06/09/2014 10:51

Lotito troppo azzurro. Giocatori irritati dal suo presenzialismo

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GASPORT (M. CECCHINI) - Prima i sorrisini, poi il disagio, infine un pizzico di irritazione. La «due giorni» barese che ha santificato l’ascesa di Claudio Lotito «superstar» non è passata senza lasciare strascichi nell’ambiente della Nazionale, dove il consigliere federale - nonché numero uno della Lazio - si è conquistato una inaspettata ribalta.

e non solo Una cosa è certa: molti azzurri hanno gradito poco il presenzialismo del «king maker» del presidente Tavecchio, tant’è che uno di loro - di cui preserviamo doverosamente l’anonimato - ha detto sorridendo a denti stretti: «Ce lo ritrovavamo dappertutto ». Avviso ai naviganti dei marosi della Serie A. In principio il malumore è parso nascere dal nucleo romanista dell’Italia - con leader incontrastato (gli altri sono Astori, e ) - ma un giro di telefonate ai procuratori di diversi calciatori azzurri ha rivelato come l’imbarazzo sia stato comune a quasi tutti, derubricando il fatto dalla semplice polemica di campanile per farlo assurgere a piccola (?) grana federale, di cui si sussurra già nei corridoi di Via Allegri (e non solo).

Pioggia galeotta In realtà l’ingresso «ufficiale» nel giro della Nazionale il presidente Lotito lo aveva fatto già il 19 agosto, scortando Tavecchio alla presentazione di come nuovo c.t. Dal suo posto in prima fila, le cronache hanno raccontato dei frequenti commenti con cui aveva punteggiato gli interventi, a turno, dei suoi pupilli: «Bravo, sei perfetto, continua così, faje vede’ chi sei», commentando alla fine: « è un’operazione clamorosa, una svolta». Insomma, vederlo mercoledì a Bari indossare il k-way azzurro con la scritta «Italia» e assistere alla rifinitura in panchina accanto al presidente Tavecchio, è parso a molti quasi la logica conseguenza del suo straripante modo di interpretare il ruolo di consigliere. Ma che l’impermeabilino gli fosse piaciuto lo si è capito anche la sera della partita contro l’Olanda, quando lo ha indossato di nuovo, anche se stavolta al contrario. Comprensibile, comunque, che la rassegna stampa che lo riguardava non fosse stata troppo gradita. Non a caso si è lamentato con alcuni amici del presunto accanimento nei suoi confronti, giustificandosi così: «Il k-way l’avevo messo solo per non bagnarmi. Pioveva così tanto...».

Spogliatoio e cena Ma a far lievitare il disagio dei calciatori, probabilmente, è stato vedere Lotito aggirarsi nei pressi dello spogliatoio del San Nicola, prima di traslocare in sala stampa - a fine partita - dove insieme a Tavecchio e al presidente della Lega di B, Abodi, ha assistito all’intera conferenza di . La simbiosi col numero uno federale non è terminata neppure quando le luci delle telecamere si sono spente per tutti. Lotito, infatti, ha affiancato Tavecchio anche a cena, in un ristorante del centro di Bari, al tavolo con Antonio Matarrese e Gianluca Paparesta, presidente del Bari. Impressioni? Nonostante la delega federale a lavorare sulle riforme gli abbia consentito di occupare anche una stanza in via Allegri, quella che fu di Albertini, Lotito ha mal digerito le ultime polemiche, senza però lasciarsene intimidire. Chissà che a questo punto Tavecchio (soprattutto) e per sedare i mal di pancia azzurri non convincano il presidente della Lazio che un ruolo più defilato potrebbe aiutare la causa comune.