La penna degli Altri 19/09/2014 09:21
L’Europa scopre la super Roma
IL TEMPO (A. AUSTINI) - «Wow!». Ha detto proprio così Joe Hart, il portiere del Manchester City, quando ha saputo il risultato di Roma-Cska Mosca. Cinque a uno, la vittoria più larga di sempre in Champions (a parimerito con il 4-0 allo Shakhtar del 2006) per i giallorossi, che mai avevano segnato tanti gol in una partita della competizione più importante. Novanta minuti quasi perfetti, un mix di classe, velocità supersonica, efficacia e tattica. Così la Roma ha lanciato un messaggio all’Europa del calcio che l’aveva dimenticata negli ultimi tre anni: «Ci siamo anche noi». Se ne sono accorti troppo tardi in campo gli impreparati difensori russi del Cska, il resto del mondo ha visto in tv cosa sono stati capaci di combinare i vari Gervinho, Iturbe, Maicon ispirati dai piedi d’oro di Totti e Pjanic e supportati da una resistente spina dorsale composta da Manolas, Astori e Nainggolan.
«Penso che in Champions non ci sia mai stato un raggruppamento così forte - arriva a dire l’ex Pallone d’Oro Mattias Sammer, ora direttore sportivo del Bayern - Manchester City e Roma sono due squadre eccellenti. Il 5-1 dei giallorossi mi ha un po’ sorpreso: forse qualcuno è ancora meglio del previsto». Quel «qualcuno», la Roma, adesso viene osservata con curiosità e timore. Anche con incredulità, se pensiamo ai tifosi dell’Arsenal che non si capacitano di come Gervinho sia diventato efficace in area di rigore, quando loro appena due estati fa avevano salutato la sua partenza come una liberazione. L’ivoriano è addirittura il secondo giocatore per rendimento nella prima giornata di Champions League secondo la classifica stilata dal sito internazionale «Whoscored» specializzato in statistiche. Il nuovo «Re di Roma», secondo i tabloid inglesi, che commentano con stupore la trasformazione di Gervinho «da fonte di perenne frustrazione per i tifosi dell'Arsenal a indiscussa stella giallorossa».
Eppure, bastava studiare la sue partite in campionato con la Roma (o al Mondiale con la Costa D’Avorio) per capire che è vietato lasciargli spazio. I centrali della nazionale russa osservati dall’inorridito Capello, invece, si sono fatti infilare come pivelli. «Abbiamo avuto un inizio da incubo e la loro partenza ha ucciso la partita» il commento dell’esterno Tosic del Cska. In tribuna c’erano i migliori allenatori italiani. Oltre al ct russo, si sono gustati il trionfo giallorosso gli ex Ranieri, Spalletti, il cittì azzurro Conte e Mancini. Quest’ultimo potrebbe diventare un utile consigliere di Garcia per la prossima sfida del 30 settembre a Manchester, dove lui ha vinto la Premier con gran parte dei giocatori che oggi allena Pellegrini. «Complimenti a Rudi e alla Roma - dice Mancini - il miglior modo per iniziare la Champions. La partita con il City sarà fondamentale per le sorti del girone». Si sbilancia ancor di più Zibì Boniek, che parla un po’ con la testa e un po’ con il cuore. «Le favorite del gruppo per me - spiega a Centro Suono - sono Bayern Monaco e Roma. Ho scommesso con tutti gli amici in Polonia, che i giallorossi arriveranno minimo in semifinale. Garcia ha i giocatori e la struttura per fare bene». Ora il compito del francese è tenere il gruppo con i piedi per terra e gestire una situazione infortunati divenuta preoccupante dopo appena tre partite. Iturbe non si perde d’animo e celebra su Twitter «la grande vittoria nell'esordio in Champions davanti ai nostri tifosi! Felice per il gol e la vittoria!».
Nainggolan, stavolta, ha lasciato i riflettori ad altri compagni. «Sulla carta siamo la squadra meno forte del girone - riconosce a Roma Radio - ma questo ci dà una forza in più per giocarcela». L’immediato futuro, però, si chiama Cagliari. Dopo il lustrini della Champions all’Olimpico arriva Zeman, affamato di rivincita. Garcia richiama tutti all’ordine: «Adesso concentriamoci sulla partita di domenica». Il primo obiettivo rimane lo scudetto, per i sogni c’è tutto il tempo.