La penna degli Altri 23/09/2014 10:29

Gol e saggezza: l’ex Fantantonio ora fa sul serio

cassano

GASPORT (A. CATAPANO) - Capita che anche i Peter Pan crescano, assumendo la statura e i toni dei vecchi saggi. Capita anche ai più insospettabili. Ma saremmo troppo cattivi se di fronte alla maturazione di Antonio Cassano concludessimo che c’è speranza per tutti, perfino per Balotelli, ad esempio. Certamente è una gioia constatare che, come ammoniva il maestro Alberto Manzi, non è mai troppo tardi. Perciò, applaudiamo all’eterno ragazzo che si è fatto uomo (e papà), a casa, in campo e perfino con i giornalisti, la categoria che storicamente il nostro eroe sopporta meno. Ha detto, Cassano, a margine della vittoria sul Chievo, dopo aver regalato due perle di bellezza calcistica che ora preoccupano la Roma (attesa al Tardini domani) e per cui in altri tempi si sarebbe atteggiato da Maradona: «I ragazzi che sono entrati e quelli che hanno giocato, che era tantissimo che non giocavano, gente che veniva dalla Serie B, il complimento grande va dato a loro, perché è gente che corre, che si sacrifica». Sorprendente.

Quella sera... Ecco, immaginate la sorpresa a Roma. à di eterno amore ed eterno dibattito, capace come poche altre di coccolare e stritolare i suoi figli. Ormai tredici anni fa, il giovane Cassano da Bari Vecchia fu accolto con tutti gli onori e gli affetti. , addirittura, lo prese in casa. Capello gli trovò subito una nobile collocazione: «Come Antonio e Francesco nessuno negli ultimi 20 metri!». Tanto affetto, forse troppo. E infatti presto iniziò la saga delle cassanate. Tanto eclatanti e frequenti da bruciare il talento come un cerino e cancellare le giocate e i gol con un colpo di spugna. Roma, che lo aveva adorato, dopo quattro anni e mezzo di sfinimento lo accompagnò alla porta. Da allora, come perennemente indispettita, la à romanista si è stupita ogni volta che il ragazzo ha riacceso il talento. Contro la Roma, in effetti, è capitato poche volte. Ma basta e avanza quella sera in cui, con la maglia della Sampdoria e in coppia con Pazzini, a Fantantonio riuscì di far sparire uno scudetto. Lo stupore diventò mestizia e le risatine cessarono di colpo.