La penna degli Altri 10/09/2014 11:08
Caso Ciro Esposito “Polvere da sparo sui guanti di De Santis”
LA REPUBBLICA (L. D'ALBERGO) - Dalle analisi effettuate sugli abiti indossati da “Gastone” De Santis e sugli altri reperti rinvenuti davanti all’entrata del Ciak Village è stato possibile fare chiarezza anche sul numero di armi presenti in viale di Tor di Quinto. «A sparare - si legge nel referto che i periti hanno consegnato al gip Giacomo Ebner - è stata una sola pistola. I cinque bossoli recuperati e i proiettili estratti dai corpi dei feriti (tutti tifosi del Napoli, ndr) sono compatibili con l’arma» impugnata da “Gastone” De Santis. Oltre a un altro proiettile inesploso, gli esperti del Racis hanno individuato tracce di dna dell’ultrà giallorosso nel guanto che - ulteriore prova - gli apparterebbe. Sulla pistola, quindi, nessuna impronta digitale, ma solo tracce di sangue di De Santis e di Alfonso Esposito, altro giovane partenopeo ferito. Il documento arricchisce un fascicolo che, per l’uccisione di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto lo scorso 25 giugno al policlinico Gemelli, vede indagati cinque ultrà romanisti per omicidio volontario.
Accanto a quello di Daniele De Santis, infatti, si trovano i nomi di altri quattro tifosi giallorossi. «Questa è una notizia liberatoria - commenta Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito - la giustizia sta facendo il suo corso». Nel frattempo, De Santis, che nella rappresaglia dei tifosi napoletani ha riportato gravi ferite alle gambie, si trova ancora ricoverato nel reparto bunker dell’ospedale Belcolle a Viterbo. «Le particelle di polvere da sparo trovate sui suoi indumenti sono state trovate anche su quelli di altri soggetti - spiega Tommaso Politi, avvocato dell’ultrà romanista - e ciò dimostra solo che era sul luogo dei fatti, il che non è mai stato contestato».