La penna degli Altri 03/08/2014 10:24
Roma, doppia botta
IL TEMPO (E. MENGHI) - Il test per lo scudetto, a preparazione in corso, lo vince l’Inter, che ai nastri di partenza del campionato si presenterà con l’etichetta di outsider per il titolo che la Roma ha invece inserito nelle sue priorità stagionali. La frenata di Garcia che alla vigilia ha ricordato il valore della Juventus si è rivelata puntuale e necessaria. La condizione fisica dei nerazzurri è invidiabile, il debutto in Europa League si avvicina e Mazzarri ha pianificato tutto al meglio. La formazione giallorossa resta nel guscio per l’intera gara, i ritmi sono blandi e le squadre ben schierate, ma i nerazzurri hanno più carburante sulle gambe e lo dimostrano pressando ossessivamente gli avversari.
L’Inter è già proiettata a una partita vera, la Roma vive l’amichevole come tale e si lascia andare a qualche errore di troppo che dai piedi buoni di Pjanic non ti aspetti, né tantomeno dal freddo Benatia. Il marocchino è stato costretto ad entrare in corsa per sostituire Castan, che dopo 11 minuti ha chiesto il cambio per un problema all’adduttore della coscia destra da valutare nelle prossime 48 ore. «Speriamo non sia tanto grave. Abbiamo un mese, ma per un infortunio muscolare potrebbe non bastare», ha ammesso Garcia preoccupato a fine gara. Se ci fosse lesione, il brasiliano potrebbe saltare il debutto stagionale all’Olimpico con la Fiorentina. Un inconveniente sulla strada della preparazione che per uno della sua stazza potrebbe influire non poco e un guaio forse più grosso dei due gol presi al Financial Field di Philadelphia. Anche Benatia è uscito dolorante al torace, ma non destra preoccupazione.
Il punto forte della Roma della scorsa stagione, la difesa, va in bambola troppo spesso, ma ha acquisito un plus con l’arrivo di Astori, che alla prima in giallorosso si fa trovare pronto. Tra un attacco titolare formato da Iturbe, Destro e Ljajic, tutti e tre a secco di gol nel pre-campionato, e un centrocampo più spento rispetto alle amichevoli precedenti, Astori si prende la palma del migliore in campo. Ma il difensore che ha stupito positivamente più degli altri è l’ex Dodò, che nonostante avesse di fronte Iturbe, l’unico attaccante di cui non può avere memoria giallorossa, ha fatto accendere una sigaretta più del solito a Sabatini. Da un suo cross teso su punizione arriva l’1-0 firmato Vidic, che si libera di Benatia e Nainggolan e con un movimento perfetto insacca di testa alle spalle di Skorupski.
L’unica azione degna di nota nel primo tempo della Roma nasce da un tacco di Pjanic al 20’: Emanuelson fa bene la sovrapposizione e serve Iturbe all’indietro, ma l’ex Verona non centra la porta. Dopo l’intervallo, i giallorossi portano in campo una dose maggiore di grinta e da uno spunto di Florenzi arriva una buona occasione da gol che Destro spreca clamorosamente. L’Inter si sblocca anche su azione: al 24’ della ripresa D’Ambrosio crossa al centro, Astori sfiora soltanto e Nagatomo, lasciato solo da Cole, firma il 2-0. La girandola di cambi crea continue interruzioni in cui si segnala la solita fantasia di Totti e il carattere di Sanabria. Il secondo ko in amichevole elimina la Roma dalla Champions Cup, ma non cambia i presupposti per una stagione da sogno. Garcia, però, fa scendere tutti giù dalle nuvole (un'altra volta): «È un avvertimento per la squadra. In una competizione vera non dobbiamo fare una partita come questa. La strada è lunga per essere pronti come voglio io e come vogliono tutti».