La penna degli Altri 05/08/2014 10:15
Radja ci ricasca
GASPORT (D. STOPPINI) - Toglietegli tutto, ma non Twitter. Solo che di questo passo lo scontro sarà inevitabile. Da una parte Radja Nainggolan e la sua ennesima uscita sui social network. Dall’altra la Roma, le sue esigenze di comunicazione, il regolamento interno che sta per nascere e i corsi per i giocatori: dov’è l’errore? Di sicuro c’è che alla società l’ultimo tweet del belga — «tifoso di m...» in risposta a chi se la prendeva con Borriello — non è piaciuto. A Nainggolan il tutto è stato fatto notare con estrema decisione, tanto che da Trigoria stanno valutando concretamente la possibilità di multarlo, come peraltro già accaduto in passato. La cronaca Perché non è la prima volta che il centrocampista alza il gomito sui social. La cronaca stavolta racconta di un crescendo. Un tifoso con la passione per i bilanci scrive a Borriello: «Perché non ti trovi una squadra così risparmieremmo sul tuo ingaggio prendendo Eto’o per vincere?».
A quel punto entra in scena Nainggolan, per difendere il proprio compagno di squadra. Apprezzabile il tentativo, decisamente meno le modalità: «Perché non pensi a cercarti un amichetto e a farti una vita? Non ti vogliamo, massacrare i propri giocatori non è essere tifosi. Sei un tifoso di m...». Una lite virtuale, una delle tante in verità. Che non ha fatto piacere in società e neppure a Garcia, il quale pur avendo un profilo ufficiale nei mesi scorsi aveva espresso pubblicamente i suoi dubbi: «Non mi piace molto Twitter, lasciamo parlare i professionisti della comunicazione ». Il codice e la scuola Professionisti che nella Roma sono al lavoro. Il caso Nainggolan arriva proprio nei giorni in cui la società sta mettendo a punto un regolamento interno molto dettagliato in materia di social network: l’utilizzo non sarà vietato, ma i calciatori verranno considerati direttamente responsabili di ciò che scrivono dalla stessa società, che a quel punto potrà rivalersi nei loro confronti con multe salate. Il regolamento sarà firmato da Totti e compagni prima dell’inizio ufficiale di questa stagione. E riguarderà tutti i dipendenti di Trigoria: non solo chi scende in campo, ma chiunque sia direttamente riconducibile alla società giallorossa. Non solo: gli uomini di Pallotta hanno in mente anche l’idea di realizzare una sorta di «scuola social», veri e propri corsi di guida all’utilizzo di Twitter e dintorni, per chiarire dubbi e, se possibile, evitare uscite pubbliche come quella di ieri.
I precedenti Perché fin qui a Trigoria non sono ancora riusciti a controllare l’esuberanza di Nainggolan, tanto positiva in campo quanto dannosa sul piano dell’immagine fuori. Chissà, magari il primo iscritto al corso social sarà proprio il centrocampista, non nuovo a risse «virtuali». Tweet e retweet, poco importa. A maggio diede della «testa di c...» a un tifoso della Juventus che gli rinfacciava la lite con la moglie. In passato retwittò un «napoletani colerosi», salvo poi scusarsi. E ancora: aggressione subita all’aeroporto di Cagliari da alcuni milanisti con conseguente seguito su twitter, del tipo «20 c...che fanno i fenomeni, come sono messi male». E via così. Squadra a cena e Castan Magari qualche consiglio può arrivare dai compagni più esperti, quelli che due sere fa a Boston hanno riunito tutta la squadra, allenatore escluso, in una cena di gruppo nella serata libera a disposizione. Un modo per compattarsi ancora di più, a 24 ore dalla sconfitta con l’Inter e il conseguente fastidio per la prestazione espresso da Garcia. Che almeno ieri un sospiro di sollievo l’ha tirato: niente stiramento per Castan, solo contrattura e rischio di lungo stop scongiurato