La penna degli Altri 18/07/2014 10:19

Stadio, la "bocciatura" fa flop

PALLOTTA_MARINO

IL ROMANISTA (D. GALLI) - Il tentativo di affondare lo ha fatto flop. Dopo che il giorno prima le dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza avevano fornito il pretesto a qualche "costrutteditore" di lanciare dei titoloni drastici, drammatici, su una prematura bocciatura del progetto, il Campidoglio lancia un segnale forte. In un comunicato congiunto, tre assessori di spicco della Giunta Marino prendono le distanze e avvertono: «Contrariamente a quanto riportato, non vi è alcun atteggiamento pregiudiziale nei confronti dell’opera che sarà invece oggetto di attenta e rigorosa valutazione».

Nel tardo pomeriggio è lo stesso sindaco Ignazio Marino a rassicurare milioni di tifosi romanisti: «Il progetto non è stato bocciato, e al momento i gruppi in Consiglio Comunale lo stanno discutendo». La nota congiunta sullo è firmata Marta Leonori, Paolo Masini e Luca Pancalli, rispettivamente assessori a Roma Produttiva, allo Sviluppo delle Periferie, infrastrutture e manutenzione urbana e allo Sport e alla Qualità della Vita. Dicono, anzi scrivono: «Le dichiarazioni pubblicate non correttamente e in modo parziale da alcuni organi di stampa non sono rappresentative della nostra posizione sul progetto per la realizzazione del . Si tratta di un’opera che sarà valutata attraverso gli organismi istituzionali preposti e per mezzo di un iter già definito e che vede coinvolti diversi assessorati. Da parte nostra, contrariamente a quanto riportato, non vi è alcun atteggiamento pregiudiziale nei confronti dell’opera che sarà invece oggetto di attenta e rigorosa valutazione. Resta, comunque, da parte dell’amministrazione – come ha ribadito più volte il Sindaco – la volontà e l’auspicio che l’opera sia caratterizzata da un forte interesse pubblico e che possa rappresentare un’occasione di crescita per tutta la à e per l’area interessata».

Qualcuno aveva parlato di un interesse pubblico assente nel progetto della Roma. Assente. Assente nonostante la ricaduta occupazionale (un migliaio di posti di lavoro in più), assente nonostante l’indotto economico che si genererebbe con le aziende che sarebbero coinvolte. Assente nonostante sia prevista la costruzione di infrastrutture e opere di viabilità per 270 milioni di euro, assente nonostante la riqualificazione di un’area al momento abbandonata. Assente nonostante la compensazione - l’area edificabile extra stadio che sarà ad appannaggio dei privati che investiranno - non riguarderà l’edilizia residenziale, nel pieno rispetto della legge, ma esclusivamente uffici. Un’operazione, quest’ultima, che indirettamente contribuirà alla conversione in altre zone di Roma degli uffici in abitazioni private.

Come si fa a non ravvisare l’interesse pubblico in un progetto del genere? Prima ancora delle opportune precisazioni da parte dei tre assessori, era stato lo stesso Pd romano a richiamare tutti all’ordine. In una nota, il presidente del partito Tommaso Giuntella e il vicepresidente della commissione Sport in Assemblea Capitolina Marco Palumbo avevano già bacchettato "costrutteditore" & alleati: «Lo si faccia presto e si faccia in modo che le dovute garanzie non si trasformino nel classico percorso ad ostacoli all’italiana, tra burocrazia e interessi malcelati. Smentiamo categoricamente le notizie date da alcuni organi di stampa in merito a cosiddette "bocciature" dello stadio, saranno la Giunta e il Consiglio a decidere, e confidiamo anche nel fatto che il premier Renzi terrà d’occhio questa importante opera di interesse pubblico nell’ottica di confermare il processo di svecchiamento di questo Paese pieno di intoppi, e di rilancio dell’immagine internazionale della Capitale e di tutta Italia. Roma merita uno stadio all’altezza degli standard europei, non merita invece un’altra figuraccia internazionale. Davvero si ha il coraggio di andare contro la à e l’interesse di milioni di cittadini in favore dell’interesse di qualche privato?». Chiaro il concetto, ora?